E' genericamente noto che la sordità è una delle problematiche più comuni dei soggetti anziani, che sono più a rischio di sviluppare sordità nel corso della loro vita per il prolungarsi dell'età media.
In America, più di 2,2 milioni di persone di età maggiore di 70 anni lamenta disturbi uditivi, circa 1 soggetto su 3 di età compresa tra i 65 e i 74 anni ha problemi di udito, mentre il 50% dei soggetti con età superiore agli 75 anni è affetto da ipoacusia.
Alcuni studi hanno cercato di definire l'entità del problema, l'età di insorgenza e la velocità di progressione.
Alcuni studi hanno identificato un possibile ruolo primario della sordità nella depressione e nell'isolamento sociale e nell'insorgenza di difficoltà cognitive.
Uno studio sul declino delle funzioni cognitive ha evidenziato un'associazione con un aumento delle anomalie di processamento centrale (CAP) che si riscontrano più frequentemente con l'età avanzata e sono associate ad un handicap uditivo aumentato.
Un altro fattore importante è l'associazione tra impairment uditivo non corretto e incremento dell'isolamento, della ridotta attività sociale e un aumento della prevalenza dei sintomi depressivi.
Nei soggetti anziani dove è caratteristica una perturbazione a livello motorio e sensoriale e a livello cognitivo.
OBIETTIVI
1. identificazione del grado di impairment nella popolazione in esame
2. quantificare la disabilità e il declino cognitivo in relazione al grado di impairment uditivo
3. attuazione di uno screening mirato sull'impairment uditivo del soggetto anziano (la finalità è l'applicabilità nella popolazione)
4. valutare gli effetti della perdita uditiva anche sull'impairment motorio e sui processi di memorizzazione e attenzione
5. perfezionare gli strumenti attualmente utilizzati nella valutazione audiologica tradizionale
6. realizzazione di un nuovo test di valutazione della comprensione semantico-verbale attraverso il canale visuo-motorio e non solo uditivo-vocale come nell'audiometria tradizionale per implementare la diagnostica e la valutazione di un eventuale strategia protesico riabilitativa
7. ottimizzare il fitting protesico non in termini della sola resa protesica ma sulla qualità di vita, di attenzione e memoria, e sul piano cognitivo e motorio,
8. integrare l'inquadramento audiologico tradizionale con un programma riabilitativo specifico.
Lo studio sarà svolto in collaborazione con Fondazione IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena e Fondazione Don Gnocchi