Progettazione di un sistema stereotassico "frame-based", ad elevata flessibilità, per applicazioni in neuroradiologia veterinaria
Progetto In Medicina Veterinaria, le biopsie stereotassiche dell¿encefalo rivestono un ruolo marginale, nonostante la letteratura medica le consideri oramai sicure, accurate, sensibili ed specifiche. La limitata applicazione risiede nella grande variabilità del cranio del cane, che rende difficoltosa la costruzione di un idoneo sistema di centratura, adattabile a situazioni anatomiche differenti tra loro. Inoltre non deve essere trascurato il fatto che per ottenere un sistema di neuronavigazione preciso, affidabile e ripetibile, le procedure rinvenibili in bibliografia sono cruente ed invasive. Lo scopo della ricerca risiede nella costruzione di un casco stereotassico ad ampia versatilità applicabile a diverse razze canine, sia in tomografia computerizzata a raggi x (TC) che a risonanza magnetica (RM). Il materiale pertanto dovrà essere paramagnetico e possedere un basso coefficiente di assorbimento lineare per i raggi x; il sistema di ¿fissazione¿ del casco alla testa dell¿animale non dovrà essere cruento o comunque dovrà risultare minimamente invasivo; i protocolli tomografici impiegati saranno desunti dall¿attività clinica routinaria.
Il modello sperimentale prevede l¿impiego di 20 teste isolate di cani appartenenti a razze ed età differenti. Dieci teste verranno sottoposte ad indagine TC mediante scansioni perpendicolari alla sella turcica, dall¿etmoide alla fossa posteriore, con spessori di strato contigui pari a 3 mm, 120 kV, 200-300 mA, scan time 1-1.5 secondi. Le rimanenti dieci saranno invece sottoposte ad indagine RM a bassa intensità di campo (0.2T), nei tre piani ortogonali, mediante sequenze pesate in T1, in T2, HRGE e FLAIR, con spessori di strato compresi tra 3 e 5 mm in funzione delle dimensioni.
Verranno quindi scelti, in modo randomizzato, 3 bersagli, di cui due in sede sovratentoriale, uno per la fossa cerebrale anteriore ed uno per quella media, ed uno in sede sottotentoriale.
Di ogni bersaglio saranno calcolate le coordinate spaziali in modo tale da eseguire un prelievo bioptico con ago da 18G e contestualmente verrà posizionato un marker a base di iodio o di gadodiamide riconoscibile, rispettivamente in TC e RM. Successivamente, dopo aver riposizionato il casco, le teste verranno sottoposte ad una ulteriore acquisizione, così da poter calcolare la posizione del marker. Le coordinate di posizionamento ottenute dalla misurazione del bersaglio saranno quindi confrontate con quelle del marker mediante test della varianza.
Si ritiene che i materiali scelti per la costruzione del casco siano in grado di garantire stabilità al sistema in modo incruento e senza generare artefatti durante le fasi di acquisizione. Il confronto tra localizzazione del bersaglio e localizzazione del marker appare uno strumento indispensabile per la validazione del sistema di neuronavigazione, senza il quale non sarebbe concepibile alcuna procedura chirurgica.