Le ubiquitarie proteine ¿rhodanese-like¿ mostrano omologia di sequenza con la rodanesi bovina (1), ed in vitro catalizzano il trasferimento di un atomo di zolfo da un donatore (tiosolfato per le rodanesi (Rhod), e 3-mercaptopiruvato per le 3-mercaptopiruvato solfotransferasi (MST)) al cianuro con concomitante formazione di tiocianato (2). Nella stragrande maggioranza degli organismi le proteine di questa superfamiglia di omologia (Accession number: PF00581; http://www.sanger.ac.uk/Software/Pfam/) sono presenti come paraloghi, favorendo dunque l¿ipotesi di ruoli biologici diversificati, altri da quello di ¿scavengers¿ del cianuro (2). Il concetto alla base del presente progetto è che proteine appartenenti a questa superfamiglia di omologia giochino un ruolo in processi generali di detossificazione e relativi alla ¿chimica redox¿ cellulare. Studi recenti del nostro laboratorio (3,4) hanno fornito preliminari evidenze del coinvolgimento di prototipi di rhodanese-like proteine in processi ¿stress-related¿ in Azotobacter vinelandii e in ceppi di Mycobacterium. Utilizzando il ¿sistema¿ A.vinelandii il cui gene rhdA codifica per RhdA (5), una tandem-domain rhodanese, e la disponibiltà di un mutante (MV474) che non esprime RhdA (3), ci proponiamo di: - definire i livelli di crescita su fonti di carbonio diverse (saccarosio, gluconato) dei ceppi wild-type e MV474, al fine di esaltare il fenotipo del mutante;- analizzare l¿effetto di ossidanti (PMS, H2O2) sulle crescite; - definire le mappe proteomiche in 2-DE dei ceppi nelle condizioni di crescita con diverse fonti di carbonio e in condizioni di stress ossidativi indotti, allo scopo di identificare spot proteici differentemente ¿regolati¿ in funzione della presenza (wild-type) o dell¿assenza (MV474) di RhdA. La possibilità di ottenere un quadro di network metabolici in cui RhdA è coinvolta in vivo è supportata dall¿ expertise del nostro laboratorio nell¿ottenimento di pattern elettroforetici 2-DE ad alta risoluzione, e nell¿analisi fine dei profili proteici, e sarà la base per estendere lo studio ad altri sistemi (E.coli, Mycobacterium) che contengono proteine ¿rhodanese-related¿ con differente architettura.
1-Ploegman, J. H., Drent, G., Kalk, K. H., Hol, W. G. J., Heinrikson, R. L., Keim, P.,Weng, L. & Russel, J. (1978). The covalent and tertiary structure of bovine liverm rhodanese. Nature, 273, 124-129.
2-Westley, J., Adler, H., Westley, I., and Nishida, C. (1983) The sulfurtransferases. Fundam. Appl, Toxicol. 3, 377-382.
3- Cereda, A., Carpen, A., Picariello, G., Iriti, M., Faoro, F., Ferranti, P. and Pagani,S. (2007) FEBS Lett. doi:10.1016/j.febs.let.2007.03.028
4- Cavalca, L., Guerrieri, N., Colombo, M., Pagani, S., Andreoni, V. (2007) Antonie van Leeuwenhoek DOI 10.1007/s10482-006-9119-1
5- Colnaghi, R., Pagani, S., Kennedy, C., Drummond, M. (1996) Eur. J. Biochem. 236, 240-248