Rintracciabilità e destino metabolico di una proteina biologicamente attiva del seme di lupino
Progetto Da diversi anni il nostro laboratorio sta conducendo ricerche sulle proteine dei semi di leguminose, ed in particolare del seme di lupino. Tali ricerche, tutte caratterizzate da un approccio prettamente molecolare, si rivolgono a vari aspetti di base ed applicativi, tra cui i rapporti struttura/funzione di queste proteine, le loro proprietà biologico/funzionali, nonché le possibilità di un loro utilizzo ottimale in qualità di proteine alimentari.
Una di queste proteine, la conglutina gamma, possiede insolite capacità di interazione con altre proteine, tra cui l¿insulina di mammifero [1]. Inoltre questa proteina, somministrata per via orale in ratti, si è dimostrata in grado di ridurre significativamente la curva glicemica in prove di sovraccarico da glucosio [1]. L¿interesse per questa attività biologica è evidente, tuttavia non sono note le modalità con cui la proteina svolga questa funzione. Studi su cellule sono già in corso per evidenziare specifici effetti, ma requisito fondamentale perché una qualsiasi attività biologica si possa manifestare a livello sistemico è che la proteina transiti (relativamente) intatta nell¿apparato digerente dell¿ospite e possa essere immessa in circolo. In letteratura sono descritti alcuni esempi di rintracciabilità di proteine alimentari nel tratto gastro-intestinale e del loro assorbimento, ma si tratta di casi relativamente isolati che di solito riguardano peptidi di grosse dimensioni o piccole proteine estremamente stabili (come gli inibitori delle Ser-proteinasi di tipo Bowman-Birk)[2].
In questa ricerca si intendono studiare i processi di transito ed assorbimento intestinale di una glicoproteina di notevoli dimensioni, circa 50 kDa. A tale scopo si farà uso di tecniche immunoelettroforetiche, utilizzando anticorpi ad alta specificità già prodotti nel nostro laboratorio e metodiche di rivelazione basate sulla chemiluminescenza, per le quali si dispone già della attrezzatura necessaria.
Una volta ottenuti i sieri di animali opportunamente trattati (attività oggetto di una collaborazione internazionale), si metteranno a punto metodiche di arricchimento della proteina in oggetto mediante opportune tecniche di cromatografia di affinità e di immuno-affinità. Verificata la presenza della proteina o di suoi frammenti di grosse dimensioni nei sieri in questione e la specificità del riconoscimento anticorpale, si provvederà ad allestire tecniche quantitative, come ad esempio ELISA nel formato più adatto al dosaggio della proteina nei sieri. Sulla base dei risultati ottenuti sarà possibile orientare ed approfondire gli studi a livello tissutale e cellulare nell¿intento di contribuire alla comprensione del meccanismo di azione di questa proteina del seme di lupino.
[1] C. Magni, F. Sessa, E. Accardo, M. Vanoni, P. Morazzoni, A. Scarafoni, M. Duranti J. Nutr. Biochem. (2004), 15:646-650.
[2] Wan, X.S., D.G. Serota, J.H. Ware, J.A. Crowell and A.R. Kennedy. 2002. Nutrition and Cancer 43:167-173.