p63 appartiene alla famiglia genica di p53, e contribuisce al normale sviluppo. L¿assenza di p63 causa nel topo difetti di sviluppo negli arti e nella cute. Mutazioni in p63 sono la causa di almeno 6 sindromi umane, tra cui la SHFM, caratterizzate da difetti degli arti e palatoschisi. Malattie congenite, clinicamente indistinguibili, possono essere causate da mutazioni in geni diversi e sono note come fenocopie. L¿eterodattilia umana è una malformazione congenita degli arti caratterizzata da 4 fenocopie. SHFM1 è associata a lesioni citogenetiche nel locus DLX5-DLX6, SHFM-4 è causata da mutazioni in p63.
Dal punto di vista genetico, l¿esistenza di fenocopie di una specifica malformazione suggerisce che geni diversi coinvolti nella malattia possano appartenere ad una cascata di segnale comune. Quindi, mutazioni di p63 in SHFM4 potrebbero provocare l¿eterodattilia attraverso la deregolazione del locus Dlx5-6. Nei modelli di eterodattilia murini di p63 e Dlx, il fenotipo degli arti negli embrioni p63-/- è più grave di quello degli embrioni mutati in Dlx. Questo non è sufficiente per dimostrare che p63 sia a monte di DLX5-DLX6: una evidenza sperimentale a supporto di questa ipotesi è che l¿espressione di p63 è inalterata nei topi DLX5-DLX6-/-. In base a questo ipotizziamo che i geni Dlx siano bersagli a valle di p63. Sui promotori Dlx5-6 p63 agisce da attivatore trascrizionale: con analisi di RT-PCR abbiamo determinato che negli abbozzi degli arti murini nei giorni E9.5/E14.5 p63 è espresso nelle regioni in cui sono espressi anche i Dlx5-6.
Obiettivo del progetto sarà di identificare le regioni legate da p63 sui promotori Dlx5-6 con esperimenti di ChIP. In collaborazione con A. Mills (CSH), valuteremo i livelli di espressione di Dlx5-6 nei topi recanti una mutazione in p63 associata a SHFM4. Questi topi ricapitolano i fenotipi della sindrome umana e sono quindi un utile strumento per verificare se la mutazione in p63 alteri i ilvelli di espressione del cluster Dlx in vivo.