Le carie sono tra le principali alterazioni del legno, sia su piante in piedi sia su legname in opera. I funghi loro agenti, prevalentemente Basidiomycotina Hymenomycetes, sono in genere ubiquitari e polifagi.
La diagnosi delle carie, anche in relazione al lungo periodo d¿incubazione privo di sintomi esterni specifici, presenta particolari difficoltà.
L¿identificazione dell¿agente eziologico viene di norma effettuata sulla base delle caratteristiche dei carpofori che tuttavia compaiono tardivamente in vivo e vengono differenziati raramente e con estrema lentezza nelle colture in vitro
Questa ricerca si propone la messa a punto di protocolli, basati sull¿analisi del DNA, per l¿identificazione delle specie cariogene e l¿applicazione di tali procedure allo studio delle carie direttamente nel legno nei soggetti colpiti.
Le indagini prevedono nella prima fase l¿impiego sia di metodi tradizionali, sia di tecniche biomolecolari. Relativamente al primo aspetto si effettuerà l¿isolamento in vitro dei potenziali agenti eziologici e dei microrganismi eventualmente correlati da zone sane e a diverso livello di degradazione, anche valutando differenti modalità di isolamento.
Anche al fine di confermare le diagnosi, verranno poi studiati i ceppi ritenuti responsabili di attacchi cariogeni, isolati in vitro ma non identificati. Principalmente, verranno adottate metodologie basate sulle sequenze genomiche delle regioni interspaziali ITS amplificate mediante reazioni PCR, a partire da miceli coltivati in vitro.
La seconda fase riguarderà la possibilità di rilevare e identificare il patogeno direttamente nei tessuti alterati, senza procedere al suo isolamento. A questo scopo, anche in conseguenza delle limitate informazioni disponibili in letteratura, verranno valutati differenti protocolli di estrazione del DNA da matrici legnose, eventualmente modificati in relazione alla specie vegetale esaminata. Particolare attenzione verrà posta alle tecniche basate sull¿amplificazione di regioni del DNA mediante PCR, per evidenziare la presenza di DNA fungino negli estratti da tessuti vegetali. Anche in questo caso, la messa a punto dei protocolli e la scelta delle sequenze d¿innesco saranno oggetto di sperimentazione, al fine di migliorarne la selettività e la sensibilità.