Presupposti. L¿insufficienza renale acuta post-operatoria è una complicanza frequente dopo trapianto di polmone. Nella nostra esperienza personale essa colpisce in vario grado circa il 30% dei pazienti trapiantati. Le cause sono da ricercare: a) nell¿entrata circolo al momento della riperfusione del polmone di metaboliti nefrotossici non identificati, b) nella necessità di contenere l'apporto idrico per prevenire l'edema polmonare da riperfusione, c) nei farmaci immunosoppressori necessari alla prevenzione del rigetto, soprattutto i calcio-inibitori (Ciclosporina), di cui è ben noto l¿effetto nefrotossico. Allo scopo di ridurne l¿incidenza, sono stati proposti, ma non ancora verificati in letteratura, protocolli di immunosoppressione che prevedono l¿uso di anticorpi monoclonali scarsamente nefrotossici che permettono di ritardare di alcuni giorni la somministrazione dei farmaci calcioinibitori, superando in tal modo il momento critico per la funzione renale nell¿immediato post-trapianto.
Descrizione. La ricerca proposta prevede di attivare uno studio randomizzato che includa due gruppi di pazienti sottoposti a trapianto di polmone: nel primo verrà utilizzato un protocollo di immonosoppressione standard (azatioprima e cortisone e ciclosporina) e nel secondo un protocollo che prevede l¿uso di azatioprina, di cortisone e di anticorpi monoclonali anti-interleuchina 2 (basilixumab, Simulect ®, 20 mg giornata 0 + 20 mg giornata 4) ritardando l¿inizio della somministrazione di ciclosporina alla 10 giornata. Verranno raccolti e confrontati i dati di funzionalità renale e gli episodi di rigetto acuto e cronico dei due gruppi di pazienti nei 6 mesi successivi al trapianto.
Obbiettivo della ricerca. Verificare l¿efficacia di un protocollo immunosoppressivo alternativo a base di anticorpi monoclonali nella prevenzione dell¿insufficienza renale acuta dopo trapianto di polmone.