Dal fuori-cornice al fuori-schermo : La sfida degli ambienti immersivi e l’an-iconologia

Il dispositivo della cornice è diventato un oggetto teorico all'inizio del Novecento (grazie alle riflessioni di Georg Simmel, che ne ha mostrato la dignità filosofica) nel momento in cui le avanguardie artistiche si apprestavano a decostruirne radicalmente la legittimità, fino a respingerlo in toto. In modo analogo, ci si potrebbe chiedere se oggi l'intensa riflessione sulla nozione di schermo non sia il sintomo di una crisi simile, provocata dallo sviluppo estremamente rapido e tecnologicamente sofisticato di schermi che (come nel caso dei caschi in realtà virtuale) sembrano negare se stessi, promuovendo un'esperienza di presenza e di immersione nell'immagine, che viene vissuta più come un ambiente da abitare che come oggetto da proiettare o da collocare su una superficie delimitata. Questo contributo cerca di confrontare la cornice e lo schermo nel loro momento "critico", mostrando il ruolo che gli effetti di "scorniciamento" e di "de-schermizzazione" giocano per gli ambienti immersivi virtuali.