Un momento del razionalismo linguistico in Italia : la grammatica per non udenti di Severino Fabriani (1845, 1875)
Articolo
Data di Pubblicazione:
2018
Citazione:
Un momento del razionalismo linguistico in Italia : la grammatica per non udenti di Severino Fabriani (1845, 1875) / M. Prada. - In: ITALIANO LINGUADUE. - ISSN 2037-3597. - 10:1(2018), pp. 261-303. [10.13130/2037-3597/10949]
Abstract:
Maturata nel quadro delle esperienze educative di Celestino Fabriani, sacerdote educatore di sordomute nella Modena dell’Ottocento, la sua Grammatica (1845, 1875) rappresenta un frutto maturo del razionalismo linguistico in Italia. Collegata alla riflessione linguistica depositata nelle Lettere Logiche a Marcantonio Parenti (1838) si pone il fine di superare i limiti delle trattazioni prevalentemente descrittive e prescrittive, giudicate inadatte alla didattica differenziale. La grammatica è composta sul modello di quella dei grammairiens philosophes e degli idéologues e, per loro tramite, dei Signori di Portoreale ed è stata data alle stampe nella seconda edizione postuma e definitiva, rivista da un collaboratore, nel 1875. L’interesse di questo testo risiede soprattutto nella particolare attenzione che l’autore vi presta alle esigenze didattiche “speciali” e alle loro ricadute teoriche, fino a fare scelte piuttosto innovative. In particolare, l’autore propone la rifondazione del lessico tecnico di riferimento su basi etimologiche, in modo che esso sia trasparentemente agganciato alle funzioni logiche riconosciute operanti nel linguaggio; si dedica con acribia a descrivere le caratteristiche funzionali di un grande numero di elementi linguistici (lo si nota bene soprattutto nei capitoli dedicati alle rapportanti e alle situanti: questo il nome che egli assegna ad alcune preposizioni e ad alcuni avverbi); si impegna nella razionalizzazione del sistema delle parti del discorso. Dal punto di vista glottodidattico, invece, è notevole soprattutto l’attenzione posta dal F. nei confronti dell’applicabilità didattica del suo modello, di modo che in esso le suggestioni della riflessione razionalista si coniugano alle esigenze di una glottodidattica ancorata alla pratica e sensibile ai bisogni di utenti speciali (e in ciò aperta alle riflessioni e alle sperimentazioni condotte specie in Francia e in Italia dal De l’Épée e dall’Assarotti); il suo è quindi un sistema di compromesso in cui si fondono le metodiche naturali e quelle direttive e orientate grammaticalmente. In senso stretto, tuttavia, il paradigma linguistico proposto dal F. rimane tradizionalistico: gli autori citati nella Grammatica non risalgono ad oltre la metà del Seicento ed essa offre un panorama esaustivo della lingua letteraria, ma non mostra alcun indizio di apertura a forme dell’uso vivo, se non nel comparto lessicale (e quindi in un settore che non le compete in maniera diretta), sia pur non manifestando nella sostanza inclinazioni puristiche. Ciò del resto si spiega tenendo in considerazione il fatto che il religioso si era formato ed aveva operato in un ambiente politicamente e culturalmente conservatore e che gli stessi modelli razionalistici ai quali si ispira appaiono per lo più ancorati, quando mostrano interesse per la didattica, a quadri di tipo classicistico, che convalidano l’archetipo quintilianeo del consensus bonorum.
Tipologia IRIS:
01 - Articolo su periodico
Elenco autori:
M. Prada
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