Il progetto mira a sviluppare interfacce ibride tra molecole organiche e substrati antiferromagnetici che sperimentino la possibilità di accoppiare uno stimolo ottico con una perturbazione magnetica, e viceversa. Il ruolo di UNIMI sarà quello di effettuare simulazioni numeriche mirate ad ottimizzare
la scelta delle molecole e dei substrati, e sulla comprensione alla scala nanometrica dei dispositivi.
Il consorzio si compone di 7 centri universitari/di ricerca, tra cui il capofila Politecnico di Milano, e di 2 imprese.