Nel 2017 il Ministero delle Antichità Egiziano ha proposto a Patrizia Piacentini della Statale di Milano di effettuare una missione di scavo e salvaguardia nell'area del Mausoleo dell'Aga Khan - Aswan, minacciata da scavi clandestini. Si è pertanto creata una missione congiunta italo-egiziana che ha geolocalizzato e numerato oltre 300 tombe, scavandone alcune tra il 2019 e l’inizio del 2024, pervenendo a risultati importanti. Nel 2023, la missione è stata riconosciuta meritevole di essere inclusa negli ASOR-Affiliated Archaeological Projects dell’American Society of Overseas Research.
Si sono individuate differenze tipologiche significative dal punto di vista storico, cronologico e sociale nella localizzazione e nella struttura delle tombe, databili tra il VI sec. a.C. e il III sec. d.C. In particolare, nella tomba AGH026, ipogeica, con scala discendente e due camere funerarie realizzate in periodi diversi, erano deposti oltre 45 individui, molti dei quali donne e bambini. I materiali iscritti e/o dipinti rinvenuti denotano l'alto livello sociale del primo proprietario della tomba e della sua famiglia. Si segnala per importanza anche la tomba AGH032, sormontata da una struttura probabilmente di culto.
Nella zona nord-ovest della concessione è stata individuata una decina di terrazzamenti sovrapposti nei quali si aprono tombe rupestri contigue precedute da piccola corte delimitata da mattoni crudi. Si sono scavate AGH033 (in un livello superiore), AGH034 (in un livello mediano), AGH035 e AGH036 (in un livello inferiore); altri livelli saranno indagati in prossime missioni.
Sono state eseguite analisi antropologiche in situ per ricostruire il profilo biologico e formulare diagnosi patologiche degli individui deposti nelle tombe (in totale a oggi oltre 100). Di alcuni resti ossei e mummificati si è effettuata riproduzione 3D tramite scanner portatile. Si sono condotte anche analisi di imaging medico: RX di alcune mummie realizzate tramite utilizzo di strumento radiologico portatile sul sito e TAC presso l’Ospedale Universitario di Assuan che hanno fornito informazioni significative sulle pratiche funerarie e sugli individui rinvenuti. Ulteriori analisi chimico-fisiche e di imaging saranno effettuate durante prossime missioni.
I materiali, tra cui numerosi cartonnages, barelle e statuette lignee, ceramica, trovano paralleli in quelli scoperti nelle tombe dei sacerdoti di File sull'isola di Hesa o in tombe situate, ad esempio, in necropoli delle oasi di Dakhla e di Kharga e della Bassa Nubia.
Dal 2020 si sta migliorando l’agibilità dell’area, con acqua ed elettricità fatte arrivare sul sito e conseguente parziale illuminazione. Si è proceduto inoltre alla messa in sicurezza e alla chiusura con porte in ferro di numerose tombe per la loro salvaguardia. La sistemazione della guardiola e del percorso di accesso hanno prodotto miglioramenti della qualità delle condizioni lavorative. Un masterplan per il site management è in corso di realizzazione.