Con questo progetto si intende proseguire la ricerca al ‘complesso monumentale’ di Tarquinia dove l’Università degli Studi di Milano conduce scavi dal 1982, sulle evidenze nelle quali si declina la trasformazione del sito a partire dall’esteso tessuto di frequentazione villanoviana. Oltre a continuare a gettare luce su tutte le fasi di vita del ‘complesso’ il progetto mira a descrivere momenti ancora sfuggenti della ricostruzione storica dell’abitato, soprattutto sul suo termine cronologico inferiore ellenistico-romano.
Riguardo alle origini del nucleo urbano, è urgente spingere l’indagine fino agli strati geologici nei settori attorno al nucleo centrale già noto e chiarire legami stratigrafici e cronologici tra le diverse strutture messe in luce e le inumazioni in abitato. L’analisi preliminare dei reperti lascia intendere una più intensa frequentazione dalla fine del IX al pieno VII secolo a.C., in epoca orientalizzante, quando numerosi interri e risistemazioni coinvolsero l’intera area del ‘complesso’ dando vita a nuovi ambienti costruiti, che andavano così ad inquadrarsi fisicamente all’interno dello spazio sacro sino ad allora definito. Dovranno pertanto chiarirsi le relazioni tra le grandi aree aperte, le strutture e gli edifici individuati, con l’obiettivo di recuperare indicazioni preziose sull’articolazione dell’area sacra al tempo della ‘pietrificazione’ del ‘complesso’.
Le ricerche si focalizzeranno sulla fase classica e ellenistica, quando l’area subisce enormi modifiche che ne
cambieranno totalmente l’aspetto, per chiarirne la portata e gli aspetti di continuità e discontinuità dalle precedenti fasi. Risulta pertanto cruciale continuare lo scavo della strada nord-sud, che a quest’epoca oblitera per sempre la cavità naturale e funge da perno su cui si incardina l’intero assetto urbanistico del pianoro occidentale.
Come si può intendere, l’esplorazione del ‘complesso’ in sé comporta una migliore contestualizzazione rispetto agli altri siti finora indagati nel corso del tempo, nella città antica e nel territorio, avendo come obiettivo finale la ricostruzione dell’insediamento alle diverse soglie storiche.
Oltre alle ricadute sul piano archeologico, questi risultati sono particolarmente rilevanti nel quadro del masterplan del sito UNESCO della necropoli nel suo rapporto con la buffer zone rappresentata dal Pianoro della Civita. Di concerto con la Soprintendenza e con l’appena nato Parco archeologico si continuerà a lavorare sul programma di riunificazione delle due zone, vitale per il successo e la durata nel tempo del sito UNESCO nel suo insieme.
A tal riguardo le discipline che convergono nel CRC “Progetto Tarquinia” risulteranno particolarmente utili
nell’elaborare nuove strategie e sistemi innovativi per la gestione della ricerca archeologica a tutto campo, per ladiffusione dei risultati acquisiti, per la tutela e la valorizzazione.