La pandemia da SARS-Cov2 ha scardinato i modelli gestionali sanitari a livello regionale: i pazienti sono stati trattati a) in terapia intensiva (risorsa rapidamente saturata), b) in reparti ospedalieri riconvertiti allo scopo, c) a domicilio, anche prima della guarigione clinica, in pazienti meno gravi ed operatori sanitari contagiati. Questo, con la chiusura di larga parte degli ambulatori, ha fortemente limitato le risorse sanitarie per ricoveri e visite per tutti gli altri utenti, che sono quindi anch’essi rifluiti nel compartimento domiciliare. I pazienti residenti in località remote o con problemi di mobilità sono stati ulteriormente svantaggiati.
Il grande numero di pazienti a domicilio deve essere monitorato e gestito correttamente in base alle risorse disponibili, rappresentate sul territorio dal MMG/PdF e centralmente dall’Ospedale, con la supervisione dell’ATS.
Per rispondere a quest’esigenza è stato sviluppato nella prima fase dell’epidemia un servizio del tutto nuovo (Centro Operativo Dimessi Covid-19; COD-19) per monitorare e gestire a domicilio pazienti Covid+ dimessi dal comparto ospedaliero o inviati dal Medico del Lavoro: una struttura virtuale basata su una piattaforma dedicata e creata ad hoc, per effettuare sorveglianza attiva, verifica dell’isolamento, gestione dei sintomi, raccordo con l’ambito specialistico infettivologico ospedaliero e con la Medicina di base, ricognizione e corretto indirizzamento per la soddisfazione di bisogni connessi alla necessità di mantenere in isolamento domiciliare il paziento Covid+. Per quanto generato ex-novo all’inizio della fase 1 dell’epidemia, il servizio si è dimostrato immediatamente funzionale avendo già gestito i primi 800 pazienti domiciliari con una raccolta bi-giornaliera di circa 25 parametri clinici per circa due settimane (circa 300.000 dati individuali raccolti).
Il progetto di ricerca considera COD-19 come un prototipo di servizio strategico per gestire a domicilio pazienti in situazioni che mettono a severo stress le normali modalità operative del SSR.
Il progetto amplierà il prototipo per gestire non solo il flusso dei pazienti ospedalieri verso il territorio ma anche di quelli segnalati dai MMG/PdF che necessitano di monitoraggio e gestione domiciliare e corretto indirizzamento in ambito ospedaliero.