Biodiversità e multifunzionalità del castagno. Valorizzazione delle risorse genetiche per lo sviluppo di aree submontane lombarde (CASTADIVA)
Progetto Negli habitat submontani il castagno europeo (Castanea sativa) è una specie importante dal punto di vista ecologico e socio-economico. I castagneti della Lombardia attualmente sono in stato di forte degrado ed abbandono a causa di vari fattori antropici ed ambientali, ma il castagno conserva una grande potenzialità comespecie polifunzionale e le caratteristiche nutrizionali del frutto offrono prospettive di mercato per prodotti tipici e nuovi prodotti alimentari innovativi. Una caratterizzazione integrata delle risorse genetiche disponibili è la base per la conservazione e per la valorizzazione delle risorse castanicole della Lombardia.Il progetto CASTADIVA risponde alle necessità di conoscenze scientifiche sulle risorse genetiche castanicole regionali, di strumenti per la valorizzazione del germoplasma autoctono e di azioni di recupero gestionale dei castagneti. Le aree pilota di studio sono i Castagneti del Comune Serle (BS) e Castagneti delle prealpi varesine (VA).Il principio del progetto è che le risorse genetiche di una specie multifunzionale come il castagno debbano essere studiate considerando il contesto ecologico e il grado di naturalità dei popolamenti, dal selvatico, al ceduo alle varietà coltivate. Inoltre, una caratterizzazione completa di tali risorse richiede l’integrazione di dati genetici, morfologici, ecologici e produttivi.Gli obiettivi principali del progetto sono:● Inventario delle aree castanicole e risorse genetiche autoctone● Valutazione della diversità e struttura delle risorse genetiche● Caratterizzazione genetica del germoplasma coltivato edel flusso genico tra questo e i castagneti naturali● Caratterizzazione morfologica, pomologica e nutrizionale del germoplasma coltivato locale● Descrizione integrata delle risorse genetiche● Definizione di indici di conservazione● Identificazione di pratiche ottimali e criteri gestionali per la conservazione delle risorse genetiche.● Disseminazione e trasferimento delle conoscenze La realizzazione del progetto è articolata in 6 Azioni.1. Prospezione territoriale.Identificazione delle aree di interesse. Raccolta ed elaborazione di dati territoriali.Identificazione di siti e piante rappresentativi per successive analisigenetiche e fenotipiche.2. Analisi della diversità geneticaAnalisi di marcatori DNA in un campione di individui rappresentativi dipopolamenti e di frutti.Analisi dati per la stima della diversità genetica, struttura genetica e flusso genico. Confronto con dati nazionali ed europei.3. Analisi della diversità morfologica, pomologica e composizione chimica.Analisi della morfologia della pianta e del frutto in situ e piante campione. Analisi di parametri nutrizionali dei frutti in campioni selezionati secondo il profilo genetico.4. Integrazione dati e definizione aree prioritarie di conservazione Integrazione di dati genetici, morfometrici, ecologici, selvicolturali, fitosanitari e socio-economici. Creazione di un database. Descrizione multivariata e analisi GIS.Definizione di indici sintetici di conservazione e individuazione di aree prioritarie.5. Divulgazione e trasferimento.Attività di comunicazione tramite stampa, riviste scientifiche, sito web; conferenze, seminari e social network. Sensibilizzazione e diffusione dei risultati in congressi, visite dimostrative e tramite pannelli informativi. Interazione con imprese e operatoritramite attività di formazione.Gli obiettivi e le azioni del progetto hanno corrispondenza con le Azioni mirate 1, 2, 3, 7 e 10 e le Azioni di accompagnamento 1, 2, 3, 4, e 11, previste dal bando.La conoscenza approfondita e documentazione delle risorsegenetiche autoctone ne permette una gestione e una valorizzazione più efficaci su diversi sboc