Impianto innovativo per la rimozione Conservativa dell’Azoto da effluenti zootecnici e digestato (ConservA)
Progetto In Lombardia, molte aziende zootecniche producono effluenti di allevamento con contenuto in nutrienti in eccesso rispetto ai vincoli normativi (170 kg/ha di azoto di origine zootecnica nelle zone vulnerabili e 340 kg/ha in quelle non vulnerabili). Per questo devono reperire terreni su cui effettuare la distribuzione o trattare gli effluenti rimuovendo l’azoto. La maggior parte delle aziende che hanno eccessi di azoto secondo la normativa, si trovano al tempo stesso a dover acquistare fertilizzanti azotati minerali per far fronte alle esigenze nutrizionali delle colture che richiedono apporti di azoto ben superiori ai 170 kg/ha previsti dalla norma. La possibilità di estrarre l’azoto in forma minerale dagli effluenti costituisce quindi una rilevante possibilità di utilizzare il prodotto ottenuto come fertilizzante. In attesa della possibilità di utilizzarlo nelle aziende zootecniche (attualmente la normativa lo classifica come effluente di allevamento, ma è prevedibile una apertura all’utilizzo di questi prodotti nei prossimi anni) è comunque possibile trasportarlo agevolmente e utilizzarlo in zone a basso carico zootecnico. Il progetto si propone di sviluppare una tecnologia innovativa per la rimozione dell’azoto dagli effluenti di allevamento e realizzare un impianto pilota che possa dimostrare la possibilità di introduzione del sistema nelle aziende zootecniche. La tecnologia che si intende sviluppare prevede la rimozione dell’azoto sotto forma di ammoniaca gassosa che viene asportata in un flusso d’aria. Il successivo passaggio dell’aria in acido solforico consente di ottenere solfato d’ammonio che può essere facilmente trasportato e utilizzato come fertilizzante minerale. Il GO-ConservA prevede di utilizzare una tecnologia di strippaggio semplificato dell’azoto basata su un processo sperimentato in laboratorio con buoni risultati e che ha dimostrato di avere le caratteristiche adatte all’introduzione in aziende zootecniche. Il processo prevede la permanenza di liquami o digestato in un contenitore in cui la superficie del liquame viene lambita da un flusso di aria che si carica dell’ammoniaca che successivamente viene inviata a uno scrubber dove si forma solfato ammonico. I destinatari finali della tecnologia innovativa che verrà messa a punto sono le imprese agricole. I principali interessati all’introduzione del sistema innovativo sono le aziende con allevamento che hanno un surplus di azoto che attualmente non viene gestito in modo ottimale o hanno costi di trasporto degli effluenti dall’azienda alle zone di distribuzione troppo elevato.