Il modello One-Health per il contenimento delle resistenze microbiche di possibile origine zoonosica in sanità pubblica: sviluppo di un network medico-veterinario applicato alla prevenzione e controllo della circolazione di Escherichia.coli produttore di ESBL
Progetto I geni che conferiscono resistenza agli antimicrobici (AMR) possono trasferirsi orizzontalmente tra specie batteriche diverse, vanificando la protezione dovuta alla barriera di specie animali diverse e attribuendo capacità zoonosica, almeno potenziale, a tutti i fattori di farmacoresistenza. Inoltre, gli animali allevati in modo industriale per la produzione di alimenti rappresentano un reservoir primario di patogeni zoonosici, quali E. coli, Salmonella e Campylobacter, in grado di causare infezioni enteriche nell’uomo, ma anche un reservoir di microrganismi non necessariamente patogeni ma resistenti agli antimicrobici e che attraverso la catena alimentare o il contatto diretto può contribuire alla diffusione o al mantenimento dell’AMR in ambito umano. In questo scenario, le misure di controllo per limitare la resistenza agli antimicrobici richiedono l’adozione di un approccio integrato che coinvolga tutte le componenti di sanità pubblica: medica, veterinaria, farmaceutica.
Il progetto propone le seguenti soluzioni per affrontare in modo OneHeath il problema dell’AMR.
1) Favorire la comunicazione tecnica tra le componenti di sanità pubblica coinvolte nel tema dell’AMR che operano in ambito veterinario e medico affinché gli interventi siano collegabili ed i risultati confrontabili. Il progetto intende verificare le sovrapposizioni di E.coli ESBL+ tra i reservoir umano (ovvero le comunità ospedaliere, LTCF e cure primarie) ed animale (ovvero gli allevamenti industriali dei suini, pollame e bovini) in regioni italiane con diversa zootecnia industriale. Attraverso uno studio cross-sectional saranno raccolti per 18 mesi attraverso i reparti di microbiologia del SSN circa 500 E.coli ESBL+ provenienti da casi di infezioni urinarie e/o sepsi in ambiti assistenziali. Nello stesso periodo saranno collezionati circa 400 E.coli ESBL+ dal contenuto intestinale di animali, ammalati e non, di allevamenti zootecnici industriali di suini, bovini e pollame. Il campione di origine zootecnica sarà rappresentativo della variabilità fenotipica e genotipica della popolazione microbica individuata, non sarà inteso per stima di prevalenza, ma rifletterà la maggiore presenza di allevamenti industriali nelle regioni del nord Italia rispetto al centro-sud (rapporto 70:30) e sarà proporzionale alle regioni considerate. I 900 isolati E.coli ESBL+ saranno individuati dalle colture iniziali utilizzando i metodi microbiologici adottati nella pratica corrente delle microbiologie mediche, mentre saranno individuati dalle colture microbiologiche dei campioni di origine animale (contenuto intestinale) mediante metodi fenotipici indicati da EUCAST e/o mediante l’utilizzo di piastre cromogene selettive per germi produttori di ESBL. Gli isolati candidabili allo studio saranno quindi arruolati evitando, nei limiti del possibile cluster familiari o di allevamento e cluster legati a focolai. Tuttavia per valutare il rischio di crosscontaminazione tra reservoir e per specifici cloni E. coli ESBL+ in occasione di sospetto di epidemie/focolai saranno condotte localmente ulteriori indagini microbiologiche ed epidemiologiche. Gli isolati di E.coli ESBL+ saranno caratterizzati utilizzando tecniche fenotipiche (profili di antibiotico-resistenza) e molecolari (identificazione dei geni codificanti ESBL e/o AmpC, determinazione del gruppo filogenetico, screening PCR per clone ST131, MLST e PFGE) per individuare i cloni prevalenti e/o epidemici di E.coli ESBL produttore (resistenti alle cefalosporine a spettro esteso (CSE)) circolanti nelle diverse regioni d’Italia e nelle diverse comunità umane ed animali.
2) Sulla base dei dati raccolti dal progetto, sarà sviluppato un modello descrittivo in grado di identificare/aggiornare i target molecolari da utilizzare nel sistema di sorveglianza ed allerta per individuare i cloni emergenti/circolanti di E.coli ESBL+ in Italia. Mediante confronto delle caratteristiche molecolari degli is