Il progetto, inedito sull’arco alpino, accrescerà l’attrattività della Bregaglia-Valchiavenna-Moesa-Ticino promuovendo un’innovativa strategia di fruizione delle sue risorse naturali e culturali.
Agendo in un contesto storico-paesaggistico comune, realizzerà un percorso geoculturale transfrontaliero a carattere scientifico-divulgativo, che far perno sul nuovo Centro Transfrontaliero Grandi Frane Alpine della Valchiavenna. Il percorso, che riceverà slancio dalla ricorrenza dei 400 anni dalla mega-frana che nel 1618 colpì Piuro con i suoi 1200 abitanti, collegherà tra loro punti di interesse (tra cui Cengalo, Cauco, Biasca, Chironico, Anzonico, Airolo Sasso rosso, Peccia, Campo Valle Maggia) attrezzati con specifiche installazioni, e offrirà la ricostruzione di calamità di interesse eccezionale per il turismo alpino, cui si rivolgerà sfruttando le potenzialità offerte dai social network. Il percorso si rivolgerà, con significativa capacità di penetrazione del mercato, al crescente settore del turismo scientifico-culturale e didattico, offrendo la possibilità di indagare, sia l'importanza della conoscenza geologica in chiave di prevenzione delle calamità (in aumento per le pressioni antropiche e per il cambiamento climatico), sia la peculiarità storica delle valli (emblematica della ricchezza delle vie alpine) grazie a tracce uniche fornite da nuovi rilievi e dalla ripresa degli scavi archeologici, che saranno concretamente valorizzati con interventi mirati nel Comune di Piuro.