Il progetto NEMESIS ha una durata di sei anni e, accanto al prof. Marcello Massimini vede la partecipazione di altri tre Principal Investigator: il prof. Maurizio Corbetta dell’Università di Padova, la prof. Maria Victoria Sanches-Vives dell’IDIBAPDS (Institut d'Investigacions Biomèdiques August Pi i Sunyer) di Barcellona, e il prof. Gustavo Deco dell’Università Pompeu Fabra di Barcellona.
NEMESIS si basa su un’ipotesi molto forte che emerge da solide evidenze raccolte dal team di neurofisiologi dell’Università Statale nel corso degli ultimi anni: dopo una lesione cerebrale, parte della corteccia cerebrale cade in uno stato simile al sonno, producendo grandi onde di attività elettrica lenta che si diffondono a lunga distanza e interferiscono con l’attività di network tipica della veglia.
L’obiettivo di NEMESIS sta nel comprendere a fondo i meccanismi cellulari e la natura di queste alterazioni diffuse e sviluppare nuove strategie per rinormalizzarle. Il progetto NEMESIS punta a caratterizzare questo fenomeno di diffusione di attività elettrica lenta su diverse scale, dal cervello del paziente al livello del singolo neurone, e di utilizzare simulazioni al calcolatore e nuove tecniche di neuromodulazione per risvegliare le aree di corteccia addormentate.