Gli obiettivi generali del progetto La terra che non c’è PLUS, possono essere riassunti secondo due linee programmatiche, da una parte il consolidamento e ampliamento del progetto, dall’altro la sua innovazione, sia in termini di partenariato che di azioni; qui riassunti brevemente:
- Consolidare e Ampliare una rete territoriale forte e solidale tra gli attori che formano il progetto, creando una mappa articolata di aree a coltivo attive nella zona di Via Padova, nei quali si svilupperà il progetto orticolo solidale urbano, a favore delle categorie svantaggiate individuate nella nuova edizione del progetto;
- Consolidare e Ampliare una rete di “nuove terre” di quartiere, in collaborazione con gli enti aderenti alla nuova edizione del progetto che trovandosi attorno a Via Padova e al tracciato ferroviario, sono uniti dalla caratteristica fisica comune di essere suoli non coltivabili e sottoutilizzati nei quali adottare tecniche di coltura fuori suolo per rigenerarli a nuova vita con impianti di colture idroponiche;
- Consolidare e Ampliare un dialogo tra tutti gli attori del progetto (associazioni, gruppi di volontariato, cooperative, parrocchie, scuole, università) per sviluppare la comunicazione in rete del progetto attraverso un’unica piattaforma fisica e digitale che valorizzi e comunichi alla rete il progetto La terra che non c’è, i suoi prodotti orticoli, gli spazi rigenerati, le persone coinvolte, il lavoro prodotto;
- Consolidare e Ampliare la prima rete di produzione orticola solidale di quartiere a Milano, formata esclusivamente da orti fuori suolo a coltura idroponica intensiva (superiore alla produzione stagionale) per la fornitura di ortaggi da autoconsumo;
- Consolidare e Ampliare luoghi di socialità del quartiere, aperti e inclusivi, creati dagli orti-giardini produttivi idroponici fatti di colture e culture, che si trasformano in spazi comuni capaci di accogliere l’intera comunità della zona e di promuovere incontri di didattica ambientale;
- Innovare gli impianti di produzione orticola del progetto con la creazione di Serre-Vivaio attrezzate;
- Innovare esperienze di formazione specialistica nel campo dell’orticoltura fuori suolo.