Il progetto nasce per promuovere l’utilizzo del teatro shakespeariano come strumento per incoraggiare il re-inserimento nella società di giovani che vivono in condizioni di svantaggio o marginalità. Non lasciare nessuno indietro: una sfida possibile? TYPUS accetta la sfida, prevedendo lo sviluppo di workshop teatrali inclusivi e multidisciplinari che ruotano attorno a "Romeo e Giulietta", una tragedia che porta in scena temi di grande attualità, come la violenza giovanile, l’incapacità di comunicare con gli adulti, la rabbia incontrollabile.
L’idea alla base del progetto nasce nel 2016. Nell’ambito del ”Festival Shakespeare 400 – Will Forever Young”, organizzato da Mariacristina Cavecchi e Margaret Rose con il patrocinio di British Council, Comune di Milano e Università degli Studi di Milano, il poeta e rapper britannico Kingslee “Akala” Daley, fondatore della compagnia The Hip-Hop Shakespeare Company, lavorò con un gruppo misto di studenti e studentesse universitari e ragazzi di Puntozero, una compagnia teatrale, nata nel 1995 all’interno dell’istituto penale minorile “Cesare Beccaria” per volontà del regista e direttore artistico Giuseppe Scutellà. Grazie al teatro di Shakespeare, la collaborazione tra studenti universitari e giovani detenuti si è trasformata in un laboratorio di creatività e inclusione sociale che, da allora, ogni mese di novembre, coinvolge questo gruppo misto in un momento straordinario di crescita culturale ed emotiva e anche di empowerment: una ricchezza che gli studenti riconoscono e registrano, talvolta con stupore, nei propri diari di bordo.
Di fronte a risultati così incoraggianti, è nata la necessità di misurarsi con esperienze analoghe in altri paesi europei per poter costruire un modello di laboratorio teatrale da utilizzare con giovani in contesti difficili che fosse disegnato attraverso un processo di confronto e negoziazione tra prassi teatrali ed educative differenti. Se le attività coordinate dall’ente partner norvegese, la Norwegian University of Science and Technology, si svolgono in ambito carcerario con laboratori teatrali presso il carcere di Bjørgvin, la cooperativa sociale no profit EDRA, Kinonikes Sineteristikes Drastiriotites Efpathon Omadon, lavora con giovani, molti dei quali minori, spesso figli e figlie di migranti, che vivono in condizioni di svantaggio nelle periferie di Atene. Dopo aver condiviso approcci e metodi, i tre partner hanno concluso il progetto con un evento teatrale immersivo, frutto di un processo di collaborazione tra tutti i partecipanti al progetto (devising). I partner hanno infatti invitato la cittadinanza milanese a commemorare le morti precoci dei giovani protagonisti della tragedia shakespeariana e a riflettere sul disagio e la devianza minorile.
Questo progetto contribuisce al sogno europeo di una comunità unita nonostante le differenze. Innanzitutto, nonostante la distanza temporale e spaziale, la lingua di Shakespeare ha permesso agli attori l’incontro di lingue e culture diverse, oltre alla possibilità di comunicare emozioni forti, come l’odio e l’amore, il potere e la fragilità, a un pubblico giovane ed eterogeneo di studenti, artisti, educatori, ragazzi in carcere o appena usciti dal carcere, spettatori. L’aspetto più sorprendente è proprio che queste differenze si sono fuse in una performance corale, basata sulla fiducia e sul sostegno reciproco, indipendentemente da cultura, classe o genere.
TYPUS ha sviluppato pratiche e strumenti teatrali replicabili in diversi ambiti per incoraggiare la partecipazione attiva dei giovani alla società contemporanea e a un’Europa della Cultura; inoltre ha definito un percorso di formazione per giovani professionisti e professioniste, cittadini di un’Europa unita, che abbiano competenze multiple in amb