L'Italia è il produttore leader di riso in Europa, con oltre la metà della produzione complessiva e un alto livello qualitativo. I metodi di coltivazione adottati, che prevedono la sommersione dei campi per gran parte del ciclo colturale, necessitano di ingenti quantità di acqua. Inoltre, come altri cereali, il riso richiede l'uso di una grande quantità di prodotti chimici, rappresentati in particolare da fertilizzanti e pesticidi che, in un ambiente di risaia sommersa, possono costituire una fonte di inquinamento per le acque superficiali e sotterranee. Il progetto si pone l'obiettivo di condurre, nel corso di due annate agrarie e in un'area a riso compresa tra il fiume Ticino e il fiume Sesia, un monitoraggio sistematico e continuo delle acque sia in termini di quantità che di qualità a diverse scale spaziali (camera di risaia, azienda, distretto irriguo), attuando un'apposita rete di monitoraggio. I dati consentiranno di definire criticità e di proporre strategie alternative.