La partecipazione al mercato del lavoro in età avanzata è associata significativamente con una serie di elementi, sia oggettivi sia soggettivi. Dal punto di vista oggettivo la qualità del lavoro (cioè salario, condizioni di lavoro, autonomia, responsabilità di supervisione) è la determinante principale dell'attaccamento al mercato del lavoro. Tuttavia l'aumento nell'instabilità macroeconomica ha accresciuto il rischio di perdere il lavoro per i lavoratori più anziani, sollevando il problema delle forme contrattuali. La diffusione nell'uso di contratti a tempo determinato può infatti contribuire a ridurre lo svantaggio che i disoccupati più anziani nel rientrare nel mercato del lavoro formale. Tuttavia l'evidenza empirica [Booth et al. (2002); Cappellari et al. (2012)] suggerisce che i lavoratori anziani hanno maggiori probabilità di rimanere intrappolati in contratti a tempo determinato dei giovani. Inoltre, il rischio di perdere un lavoro a tempo determinato e diventare disoccupati è maggiore per i lavoratori anziani. Allo stesso modo, il differenziale salariale tra contratti a tempo determinato e indeterminato e l'instabilità salariale peggiorano con l'età. Dal punto di vista soggettivo, i lavoratori anziani si trovano a fare i conti con un declino del loro livello di competenze, declino che è tanto più grave per i livelli di istruzione più bassi e per chi ha legami più deboli con il mercato del lavoro (come nel caso della componente femminile). Inoltre, è stato dimostrato come lo stato di salute percepito sia correlato negativamente con la probabilità di essere occupati, in particolare in età avanzata. Il decisore politico si trova quindi a fronteggiare un trade-off tra aumentare l'età pensionabile (e quindi costringere la gente a rivedere i propri piani di pensionamento a prescindere dalle loro condizioni di lavoro oggettive e soggettive) e aumentare l'instabilità del lavoro, causata da una maggiore flessibilità e una ridotta tutela dell'impiego. In questo progetto ci proponiamo di lavorare su quattro linee di ricerca: 1) utilizzando i dati WHIP 1985-2004, fornire un'analisi approfondita della situazione di instabilità lavorativa (in termini sia di occupazione sia di reddito) per i lavoratori anziani in Italia 2) utilizzando i dati sulle competenze disponibili in ALL (2003) e PIAAC (2013), fornire una descrizione chiara della correlazione tra up-grading/de-grading nella formazione di competenze lungo il ciclo di vita 3) utilizzando i dati SHARE, esplorare l'impatto dello stato di salute percepito sul comportamento degli anziani nel mercato del lavoro, considerando sia il margine estensivo (partecipazione alla forza lavoro) che il margine intensivo (numero di ore lavorate) in diversi paesi europei. 4) utilizzando i dati SHARE, analizzare se la domanda di servizi per l'infanzia all'interno della famiglia influenzi le decisioni di offerta di lavoro dei lavoratori anziani in Italia.