Testi e codici: ricerche filologiche sulle tradizioni letterarie latine e romanze, medievali e umanistiche.
Progetto La ricerca innova quelle svolte negli ultimi anni. Il gruppo di lavoro approfondirà lo studio dei rapporti fra i testi linguistici e letterari latini e romanzi dal Medioevo all’Umanesimo, affrontando una serie di aspetti fondamentali, quali la formazione dei codici, il rapporto fra testo e codice (anche nella componente figurativa), le tradizioni ecdotiche, le edizioni critiche.
Si ribadisce il concetto che i contatti e i passaggi tra diversi ambiti linguistici e culturali richiedono collaborazione tra studiosi di distinte competenze, per cui occorre in primo luogo che i testi oggetto dell’indagine siano editi criticamente, e ciò richiede fondamenti linguistici e paleografici; gli scarti fra un’area linguistica e l’altra possono essere illustrati tramite analisi di storia culturale; a sua volta la cultura potrà emergere in concreto da precisi confronti fra testi che chiariscano in ciascuno le fonti e l’uso che se ne fa. Tali i presupposti del nostro progetto, da perseguirsi all’interno di una scuola filologica che ha dato già varie prove in questo settore di studi, da Abelardo a Boccaccio, dai trovatori provenzali a Machiavelli.
Le principali linee di ricerca sono le seguenti:
a) letterature romanze medievali e umanistiche: vi si dedicano i prof. Barbiellini Amidei, D’Agostino, Marinoni e Meneghetti, con la collaborazione del dott. Tagliani, e con speciale attenzione al toscano, al francese, al provenzale e allo spagnolo;
b) letteratura latina medievale: vi si dedicano i prof. Chiesa e Fagnoni.
Gli studiosi intendono lavorare ciascuno lungo proprie linee di ricerca, ma mantenendo stretti contatti con gli altri.
Le numerose pubblicazioni uscite negli ultimi anni mostrano il frutto della ricerca.
E' prevista una serie di saggi e di libri, tra i quali si segnalano: un volume sui rapporti fra testo e immagine, una nuova edizione critica del "Cantar de Mio Cid", l’edizione del volgarizzamento toscano del "De bello civili" di Lucano, il commento della prima novella del "Decameron", l’edizione del "Libro d’amore" attribuito a Boccaccio.