Secondo molti studiosi, la società attuale è una società “post-secolare”. Viene così revocata in dubbio la tesi, argomentata già da Weber e Durkheim, e formulata classicamente da Schmitt, secondo cui esiste un nesso inscindibile tra modernità e secolarizzazione. In Teologia politica Schmitt sosteneva che tutti i concetti politici moderni sono concetti teologici secolarizzati: il progetto intende studiare alcune significative configurazioni medievali e moderne del nesso teologia-politica proprio per criticare e complicare l’originaria tesi di Schmitt. Nell’ambito di questa ipotesi di ricerca comune, ognuno dei componenti del gruppo si concentrerà su un aspetto particolare, senza che ciò escluda momenti di confronto.
Il punto di vista teologico e quello politico si intrecciano nella riflessione di Agostino sul problema del rapporto pace-guerra, cui si dedicherà M. Parodi. Il contesto è quello dell’ordine del mondo, il linguaggio quello della retorica, il centro del problema è sempre il soggetto conoscente: l’analisi agostiniana non porta a soluzioni di carattere generale, ma affronta guerre particolari, soggetti e significati determinati.
R. Frigeni intende indagare alcuni specula principum redatti in Francia nel XIII secolo, mostrando come la riflessione politica (da Elinando di Froidmont a Egidio Romano) adotti linguaggi diversi (biblico, giuridico e aristotelico), ancorandoli alla concezione discendente del potere.
S. Simonetta si propone di ricostruire il modo in cui la riflessione politica tardomedievale si serve di uno strumento concettuale proprio della teologia del XIV secolo, i linguaggi di misura, applicandolo al tema dei limiti della sovranità economica. La ricerca mira a studiare le tipologie di algoritmi cui taluni scritti di area anglo-francese si affidano per stabilire un nesso fra tassazione equa e rispetto dei property rights dei sudditi.
Per comprendere significato e funzione dei concetti teologici nella filosofia di Hobbes, A. Lupoli prenderà in esame la tarda versione latina del Leviatano e l’Historia Ecclesiastica, concentrandosi in particolare sulla collocazione epistemologica assegnata alla narrazione biblica e sugli aspetti più controversi della teologia materialistica hobbesiana.
M. Geuna studierà l’autore che introduce la filosofia di Hobbes nella cultura tedesca: Pufendorf. Si soffermerà su quella distinzione fra le sfere della teologia, del diritto naturale e della morale, che conferiva autonomia e dignità al diritto naturale e alla ragione, prendendo in esame i trattati maggiori e, soprattutto, le pagine dell’Eris Scandica.
G. Gori approfondirà il tema dei due patti, fra Dio e l’umanità, punto di congiunzione fra teologia e politica. Si soffermerà sulle elaborazioni di Locke, nei Due trattati, nella Ragionevolezza del Cristianesimo e nella postuma Parafrasi alle lettere di San Paolo; analizzerà, inoltre, The Two Covenants of God with Mankind, opera poco studiata di T. Taylor, discepolo di Malebranche.