Valutazione della frequenza e dell'impatto dell'infezione da HEV (virus dell'epatite E) nell'incremento di transaminasi in soggetti con infezione da HIV-1
Progetto Il virus dell'epatite E (HEV) è riconosciuto come una causa importante di epatite virale a trasmissione fecale-orale responsabile di circa il 50 % dei casi di epatite acuta nei Paesi dove l'infezione è endemica (aree tropicali e subtropicali). Nei Paesi sviluppati l'epatite E è stata a lungo considerata una infezione sporadica osservata per lo più in viaggiatori o soggetti immigrati da aree endemiche.Studi recenti condotti su donatori di sangue negli Stati Uniti, in Australia, Giappone e in Europa (Francia, Spagna, Regno Unito, Danimarca) hanno mostrato sieroprevalenze variabili dal 3% al 20%. La identificazione dei genotipi di HEV (1-4) ha mostrato come nei Paesi occidentali prevalgano il genotipo 3 e 4 che si ritiene possano essere di origine animale (soprattutto suina)configurandosi quindi come possibile zoonosi. A questo riguardo alcuni studi dimostrano una significativa e più elevata sieroprevalenza in alcune categorie di lavoratori (allevatori di maiali, veterinari ecc.). L'epatite E era nota per essere una forma autolimitante con possibile evoluzione fulminante in particolare nelle donne gravide. In realtà negli ultimi anni sono stati segnalati casi di infezione persistente con evoluzione cronica nei pazienti in terapia immunosoppressiva sottoposti a trapianto d'organo solido; più recentemente è stato segnalato un caso di cronicizzazione in un soggetto affetto da linfoma e in un paziente con infezione da HIV. Nei soggetti HIV-sieropsitivi alterazioni transitorie o persistenti degli indici di necrosi epatica sono un evento frequente imputabile sia alla tossicità epatica di alcuni farmaci antiretrovirali sia alla frequente coinfezione con i virus epatotropi responsabili di malattia cronica (HCV e HBV). Esiste tuttavia una quota di soggetti in cui la causa dell'incremento delle transaminasi o della malattia epatica rimane elusiva.
Obiettivo : l'obiettivo che ci proponiamo è quello di verificare su una coorte di soggetti con infezione da HIV la prevalenza di infezione da HEV e il possibile ruolo eziologico nella genesi di persistente incremento delle transaminasi o di epatite cronica.
Poichè non vi sono in letteratura dati su questa problematica lo studio si caratterizza per la sua originalità.
Descrizione : nel periodo Gennaio-Dicembre 2010 prevediamo di arruolare 250 pazienti HIV-sieropositivi seguiti presso i nostri ambulatori con le seguenti caratteristiche:
-aumento cronico dei valori di transaminasi definito come almeno due risultati alterati nei 6 mesi precedenti l'inclusione nello studio
-soggetti con valori dei linfociti CD4+ < 200/uL HBV e HCV negativi
-soggetti con valori dei linfociti CD4+ > 200/uL HBV e HCV negativi
- soggetti HIV/HCV positivi( qualsiasi valore dei linfociti CD4+)
Tutti i soggetti arruolati verranno esaminati per la ricerca di anticorpi IgG/IgM per HEV e nel caso di positività verranno sottoposti a ricerca di HEV-RNA mediante real-time PCR con amplificazione di un prodotto di 189 bp della regione ORF2.