Il tema della ricezione dei testi letterari in ambito greco e romano è da tempo oggetto di indagine da parte della critica moderna, coinvolgendo aspetti variegati e vitali della cultura antica: dal rapporto (di emulazione, contrasto, rielaborazione) con i modelli alle dinamiche evolutive all’interno dei generi letterari; dalla selezione dei testi stessi già operata dall’esegesi antica sulla base di esigenze di scuola, di gusto o ideologiche, alla trasmissione tardo-antica e medievale-umanistica; dal confronto linguistico e stilistico fra produzione greca e latina all’influenza esercitata sui confinanti generi delle arti figurative. Basti solo rinviare al poderoso volume IV (La ricezione del testo) della serie “Lo spazio letterario di Roma antica” (G. Cavallo, P. Fedeli, A. Giardina edd.), Salerno editore.
Da queste prospettive intende muovere il presente programma di ricerca, che, tenendo conto delle diverse competenze dei componenti il gruppo di lavoro, rivolge la propria attenzione a momenti cronologicamente diversi per cercare di cogliere elementi di significativa valenza in una prospettiva storica.
La ricerca intende pertanto concentrarsi sui seguenti aspetti:
- modelli e rielaborazioni di testi poetici: l’epica latina postvirgiliana, con particolare riguardo alla poesia flavia (Stazio, Silio Italico) e all’influenza esercitata dall’elegia ovidiana (i personaggi femminili);la bucolica latina: Nemesiano e la ricezione di argomenti e moduli espressivi delle egloghe neroniane di Calpurnio Siculo; la satira latina (Persio e Giovenale) e i legami con la cultura greca; il recupero della classicità nella poesia tardo antica di Claudiano e di Sidonio Apollinare: temi del panegirico, figure del mito;
- fortuna di temi e modalità narrative: la novellistica di Apuleio e le Confessioni di Agostino;
la satira latina (Giovenale) e l’invettiva cristiana (Gerolamo);
-confronto con il mondo greco: a) nell’ambito della teoria dei generi letterari (l’Ars di Orazio e le poetiche ellenistiche); b) in ambito linguistico ed esegetico: la traduzione come modo della ricezione di un testo (il Timeo di Calcidio); l’interpretazione ambrosiana della tradizione biblica e patristica alla luce anche dei linguaggi tecnici (specie giuridico);
-la trasmissione del testo e la storia della sua tradizione: Petronio e il Fragmentum Traguriense della Cena Trimalchionis nel dibattito della filologia moderna;
- la fortuna dei testi letterari nell’iconografia paleocristiana.