In diversi modelli animali alterazioni del pathway dell’IGF-I aumentano l’aspettativa di vita. Nell’uomo i dati al riguardo sono contrastanti, probabilmente per la complessità dei pathways metabolici e la difficile valutazione della bioattività dell’IGF-I. Infatti, numerosi fattori interferiscono nell’attivazione del recettore per l’IGF-I (livelli circolanti di IGF-II, IGFBP, ALS, proteasi specifiche per le IGFBP, etc). Il recente sviluppo della metodica KIRA (IGF-I kinase receptor activation assay) offre la possibilità di ottenere nuove informazioni in questo campo. KIRA è una metodica altamente specifica e sensibile in grado di avere una diretta determinazione dell’attività biologica dell’IGF-I.
Un ulteriore limite degli studi eseguiti finora è legato all’arruolamento dei centenari. Le persone che hanno raggiunto età più avanzate rappresentano un modello straordinario per individuare le componenti biologiche della longevità. Tuttavia, diversi sono gli svantaggi inerenti al reclutamento di questi individui: numerosità limitata, mancanza di un gruppo di controllo adeguato, fragilità per l'età estrema. In particolare, negli studi precedenti i valori ematici di IGF-I dei centenari sono stati confrontati con quelli di gruppi più giovani. Questo confronto contiene un importante bias costituito dall’influenza dell’età sul sistema IGF-I.
Il modello dei figli dei centenari rappresenta un nuovo approccio sperimentale per approfondire le basi biologiche della longevità. Si tratta di persone di età compresa tra 65-85 anni che sembrano andare incontro ad un invecchiamento "migliore". In questo modello è disponibile un adeguato gruppo di controllo rappresentato dai figli di genitori non longevi di pari età, sesso ed etnia.
Obiettivo del progetto è individuare il ruolo del sistema IGF-I nel processo dell’invecchiamento.
Il progetto prevede di:
-reclutare soggetti centenari;
-reclutare soggetti che abbiano almeno un genitore centenario e di confrontarli con un gruppo di figli di genitori entrambi non longevi comparabile per sesso, età, etnia, anno di nascita del genitore;
-caratterizzare tutti i soggetti reclutati dal punto di vista clinico e funzionale (sia fisico che cognitivo);
-caratterizzare il sistema IGF-I mediante il dosaggio dei livelli ematici di IGF-I totale e frazione libera, IGFBP-I, IGFBP-3, rapporto IGF-I/IGFBP-3, ALS e bioattività dell’IGF-I (KIRA);
-verificare la presenza di eventuali differenze dei parametri raccolti tra i gruppi e di correlazioni con il sistema IGF-I.
L’identificazione del ruolo del sistema IGF-I nel processo dell’invecchiamento potrebbe avere significative ricadute cliniche. La realizzazione di tale obiettivo offrirebbe il razionale molecolare per pianificare strategie terapeutiche basate sulla modulazione del sistema IGF-I, non solo in grado di favorire la longevità ma anche di proteggere dalle maggiori malattie età-associate, consentendo di raggiungere età avanzate in buona salute.