I fattori di attrazione delle Università italiane valutati attraverso l’analisi della mobilità giovanile e delle prospettive di inserimento professionale
Progetto Lo studio dei ranking universitari costituisce uno strumento utile al fine di valutare alcuni aspetti della qualità delle diverse strutture universitarie, che possono motivare la scelta di una di esse, con il conseguente trasferimento dei giovani dal territorio di origine. La classifica che viene effettuata in Italia dal 2000 è quella del Censis – la Repubblica che propone un ranking degli atenei e uno delle facoltà. Il giudizio sulle facoltà viene formulato considerando quattro dimensioni essenziali ovvero produttività, didattica, ricerca e rapporti internazionali. Recentemente sono state mosse alcune critiche a tale approccio ed è stato proposto di considerare nella costruzione del ranking anche una dimensione che misuri l’outcome occupazionale dei laureati. Tuttavia, l’esito occupazionale dipende non solo dalla formazione ricevuta dall’Università ma anche dalle caratteristiche del mercato del lavoro nel quale l’Università è inserita. Sotto quest’ottica assumono particolare rilevanza gli spostamenti sul territorio degli studenti. La scelta di iscriversi in una Università al di fuori della propria regione di residenza è determinata sia da elementi di attrazione – fra i quali spiccano la qualità e il prestigio delle sedi universitarie in determinati contesti territoriali e le prospettive di inserimento occupazionale del territorio di arrivo – sia , in modo speculare, da fattori di spinta quali la qualità delle sedi universitarie e le caratteristiche del mercato del lavoro nella regione di origine. L’analisi della mobilità dei giovani dovrebbe indurre a valutare la capacità di attrazione delle sedi universitarie, rilevando le iniziative volte alla promozione delle strutture e i risultati quantitativi corrispondenti, e a indagare sull’eventuale legame tra il ranking delle università e la capacità di attrazione delle stesse. La capacità di attrazione va anche collegata ad una nuova collocazione della mobilità giovanile. Infatti negli ultimi due decenni la ripresa delle migrazioni interne dal Mezzogiorno verso le regioni del Centro-Nord si è caratterizzata, diversamente dal passato, per la presenza di una rilevante componente di giovani con alti livelli di scolarizzazione. Si tratta di una sorta di brain drain tutta interna al nostro paese e ancora poco esplorata dal punto di vista quantitativo. Il gruppo di ricerca si propone, attraverso un confronto tra le fonti dati disponibili (Istat, AlmaLaurea e Cilea) di ricostruire dimensioni, determinanti socioeconomiche e articolazione territoriale delle migrazioni dei giovani diplomati al fine di considerare il ranking delle università e facoltà proposto dal Censis – la Repubblica. Questo porta ad analizzare più a fondo da un lato la capacità di attrazione delle sedi universitarie congiuntamente alle caratteristiche territoriali del mercato del lavoro, dall’altro l’impatto dello spostamento e del suo timing sulla carriera lavorativa e sulla soddisfazione per l’attività svolta.