La ricerca si articola su tre filoni fondamentali. Da una parte si propone di evidenziare gli effetti della scala sui costi del settore bancario,operando anche per sottogruppi dimensionali. Contemporaneamente l’uso di funzioni di produzione translogaritmiche permetterà di approfondire il tema congiunto delle economie di scopo.L’analisi econometrica riguarderà istituti appartenenti all’area euro,sterlina e dollaro.La disponibilità di database adeguati consentirà di evidenziare nuove forme di output con disaggregazioni che si presentano originali rispetto alla letteratura esistente.Naturalmente per affrontare i temi dell’efficienza produttiva è anche opportuno riflettere sulle relazioni tra governance, istituzioni politiche e,in genere, ambiente socio-economico in cui le banche si trovano ad operare. Le valutazioni espresse in proposito da organismi vicini alle Nazioni Unite circa la qualità dell’ambiente istituzionale e della governance possono aiutare a introdurre variabili qualitative all’interno delle stime econometriche.Il secondo filone muove invece dagli studi in materia di crescita degli intermediari finanziari e delle relative strategie di diversificazione dei mercati da essi adottate.In una prima fase verranno analizzate le diverse strategie di crescita, a livello nazionale e/o cross-border , e di diversificazione, intra e/o intersettoriale, utilizzate dagli intermediari.In una seconda fase, il lavoro si concentrerà sull’analisi dell’efficienza di queste strategie, al fine di determinare i percorsi di crescita più adatti per le diverse tipologie di intermediari ed i fattori che indirizzano le scelte degli stessi sia a livello di singole banche,sia di contesto competitivo dei mercati. Lo scopo è quindi quello di analizzare, alla luce dell’innovazione finanziaria se le strategie e i posizionamenti, che sembravano consolidati, degli intermediari sui mercati, siano oggi ancora validi. La rilevanza del contributo emerge dalle innumerevoli applicazioni di policy che esso può avere. La ricerca assume poi carattere empirico e, a questo riguardo, verranno utilizzati,come input per l’applicazione di appropriate metodologie statistiche,dati di bilancio e di mercato tratti da apposite banche dati.L’ultimo dei tre filoni nei quali la ricerca approfondirà un particolare aspetto di governance che, al momento, ottiene un particolare interesse. Per il legislatore infatti la fiducia del pubblico deve continuare ad essere presidiata da sistemi eteronormativi sempre più complessi ed articolati che,tuttavia,come anche l’esperienza recente dimostra, non sono comunque in grado di evitare che crisi industriali e finanziarie espongano le banche e tutto il sistema finanziario a rischi legali e di reputazione.La correlazione dei requisiti di carattere patrimoniale ed efficacia dell’approccio gestionale per il governo dei rischi,ne informa infatti le stesse condizioni di sana e prudente gestione,condizione prima di permanenza nel mercato.