Calibrazione statistica controllata attraverso un piano sperimentale ottimo nell’ambito della valutazione dei servizi
Progetto In ambito di servizi pubblici il problema della valutazione è spesso legato al monitoraggio di caratteristiche quali: efficacia, efficienza e qualità. La misura di tali grandezze dipende fortemente dallo strumento di misura utilizzato. La molteplicità di strumenti a disposizione, così come l’errore di misura intrinseco ad ogni strumento e ad ogni misurazione rendono necessario l’impiego di modelli di calibrazione. Tali modelli sono stati proposti negli ambiti ingegneristico e chemiometrico, dove in luogo di una o più misure di diretto interesse si possono utilizzare solo misure di tipo approssimato, poiché lo strumento di misura più preciso è di solito troppo costoso o difficile da utilizzare rispetto ad altri strumenti meno precisi. Tramite un modello di calibrazione si possono ricostruire, facendo un esperimento di calibrazione, le misure ‘vere’ partendo dalle misure ‘approssimate’. Sebbene la calibrazione statistica abbia origine in ambiti molto diversi da quello della valutazione dei servizi è ragionevole che le tecniche e i modelli proposti in letteratura possano essere impiegati anche in questo contesto, come per esempio per la valutazione del livello di e-government di un ente o della rapidità di risposta di un pronto soccorso.
Obiettivo principale di questo progetto è l'estensione della calibrazione statistica alla valutazione dei servizi. E’ chiaro che questo tipo di estensione richiede un’ampia riflessione su quali siano le differenze e gli eventuali aggiustamenti necessari da un punto di vista metodologico.
Spesso l’esperimento di calibrazione deriva da un piano sperimentale, in cui i valori delle variabili esplicative possono essere fissati liberamente dallo statistico. In un contesto di questo tipo conviene scegliere tali valori in maniera “ottimale”, ossia in modo da ricostruire il più precisamente possible le misure vere (partendo dalle misure approssimate) facendo il minor numero possibile di misurazioni. Un criterio di ottimalità utile a questo scopo è il così detto G-criterio che andrà opportunamente adattato al contesto dei modelli di calibrazione applicati alla valutazione dei servizi. Ovviamente ha tanto più senso l’utilizzo di un piano sperimentale ottimo quanto più è costosa la realizzazione dell’esperimento di calibrazione, perché si possono ottenere stime precise delle misure vere facendo poche misurazioni.
Infine, poiché spesso si dispone di più strumenti di misura (corrispondenti ad altrettanti modelli di calibrazione), si pone il problema di dover scegliere il migliore tra questi strumenti alternativi. A questo scopo si esaminerà come impostare un piano sperimentale ottimo che permetta di fissare i valori delle variabili esplicative in modo da scegliere il modello (e quindi lo strumento di misura corrispondente) che meglio ricostruisce le misure vere.