I tentativi di individuare un'origine precisa del romanzo greco sono finora falliti: il genere romanzesco, infatti, che prende consistenza - per quanto possiamo dire, in base alla documentazione in nostro possesso - tra II e I secolo a.C., assomma in sé elementi di tutti i generi tradizionali, senza dipendere da nessuno di essi in particolare. Peraltro, gli studiosi che hanno insistito sul rapporto tra romanzo greco e culture orientali (Egitto, Persia, Anatolia) hanno aperto una direzione di ricerca promettente e destinata a dare risultati importanti. In effetti, mano a mano che la nostra conoscenza della prodizione narrativa greca si amplia e si completa, con la pubblicazione di nuovi testi papiracei, dobbiamo constatare che il bacino orientale del Mediterraneo non è solo il teatro d'elezione delle trame e delle vicende dei romanzi, ma anche un’area culturale direttamente coinvolta nell'elaborazione dei modelli letterari e degli schemi concettuali che confluiscono nell'ideazione romanzesca. Per esempio, P.Oxy. 4762 (dove si ricostruisce una scena del 'Romanzo dell'asino') sembra avere strette sintonie linguistiche e tonali con il ‘Romanzo di Esopo’, un curioso testo di letteratura popolare che dopo una lunga fase di circolazione orale trova codificazione scritta in Egitto nei primi secoli dell’era volgare. Interessante anche il caso di P.Oxy. 4811 (un frammento del ‘Romanzo di Panionis’): P. Parsons, l’editor princeps, ne dimostra l’appartenenza allo stesso rotolo (e quindi alla stessa opera) da cui proviene anche PSI 1220 (dove è narrata la vicenda del piccolo Stafilo, abbandonato dalla madre Hippotis in una vigna e adottato dal re Driante). Parsons suggerisce – con argomenti assai persuasivi – che il ‘Romanzo di Panionis’ avesse caratteristiche simili al ‘Romanzo di Metioco e Partenope’, una storia largamente diffusa in Ionia e nella regione anatolica, come dimostrano le raffigurazioni a essa ispirate e le numerose versioni alternative, redatte in varie lingue.
La ricerca si propone di individuare alcuni elementi del corpus romanzesco greco (descrizioni di luoghi e cerimonie, ekphraseis di manufatti e di opere d’arte, schemi e moduli narrativi) che più chiaramente presentino collegamenti con le regioni orientali del Mediterraneo, per studiarne l’origine e la genesi, e per discuterne la funzione e il ruolo. La ricerca si svolgerà in stretto contatto con gli studiosi del gruppo di lavoro Kyknos, un team britannico incardinato nelle Università di Exeter, Swansea e Oxford (principali referenti scientifici: John Morgan e Tim Whitmarsh) è prevista la partecipazione congiunta a panels e seminari, nonché lo scambio sistematico di informazioni e idee.