Il gruppo di ricerca intende affrontare lo studio di una serie di tematiche riconducibili al campo (a) dei trattamenti sanitari di ‘inizio vita’ (con particolare riguardo alla materia della procreazione medicalmente assistita e alla gestione degli embrioni); (b) delle decisioni mediche di ‘fine vita’ (in relazione tra l’altro al problema della sospensione di trattamenti di sostegno vitale in pazienti capaci e in pazienti incapaci, nonché in relazione al problema delle cd. ‘direttive anticipate’ di trattamento); (c) dei trattamenti medici, terapeutici e sperimentali, diversi dai precedenti (sotto il profilo dell’autonomia decisionale del paziente, capace e non, a prestare il proprio consenso o ad opporre un rifiuto alla effettuazione di un determinato trattamento medicalmente indicato, anche sotto forma di ‘direttive anticipate di trattamento’ o per mezzo di un rappresentante).
L’approccio alle tematiche ora sommariamente descritte avverrà in due momenti successivi: innanzitutto, sarà analizzata la disciplina normativa vigente (ove esistente) ponendo particolare attenzione all’assetto dei diritti fondamentali in gioco, soprattutto laddove tali diritti entrino in conflitto fra loro e il legislatore abbia scelto quali debbano prevalere e quali essere sacrificati. In secondo luogo, si vaglieranno, anche attraverso lo studio della giurisprudenza più recente, eventuali profili di rilevanza penale della condotta del medico che abbia agito o in violazione della legge, o in contrasto col la decisione del paziente capace o del rappresentante del paziente incapace.
Una particolare attenzione in ogni fase del lavoro sarà riservata alla verifica delle influenze del diritto internazionale sul diritto interno. Punti di riferimento privilegiati, in tal senso, saranno la Convenzione europea dei diritti dell’uomo e del cittadino e la Convenzione europea sulla biomedicina, firmata ad Oviedo nel 1997, con i relativi protocolli aggiuntivi.
Trattandosi di materie che, anche laddove già oggetto di specifiche previsioni normative, sono ancora lontane dal raggiungimento di un assetto definitivo, stanti i contrasti a livello giurisprudenziale e dottrinale, ma anche politico e sociale, il gruppo di ricerca non si limiterà ad uno studio del diritto – positivo e giurisprudenziale – vigente, ma riserverà particolare attenzione anche alle proposte di riforma, alcune delle quali attualmente già al vaglio del Parlamento.