I consumi costituiscono una modalità oggi essenziale di realizzazione delle distinzioni sia di genere sia di ceto, ed anzi si connotano come un terreno fertile per esplorarne l'intersezionalità. Si tratta di pratiche sociali ordinarie ormai riconosciute all'interno delle scienze sociali come atte a funzionare da meccanismo fondamentale di identificazione soprattutto per le classi medie. Si tratta gruppi sociali che, con la loro posizione mediana e fluida, più soggetta a lievi ma significativi spostamenti nelle gerarchie sociali, sono in effetti state storicamente i principali veicoli di diffusione di modalità riflessive di consumo, spesso inerenti alla realizzazione di visioni del confort, buon gusto, o educazione tipico della casa "borghese". Il progetto intende concentrarsi su alcuni aspetti particolarmente salienti del consumo domestico, mettendo a fuoco i rituali dell’ospitalità come eventi nei quali vengono messe in gioco, rappresentate e stabilizzate le identità di genere e ceto. Il progetto prevede la realizzazione, nella città di Milano, di interviste etnografiche con due o più membri dello stesso nucleo famigliare di ceto medio, indagando catene di famiglie unite tra loro da vincoli di parentela. Le funzioni, simboliche e relazionali, dell’ospitalità, ed in particolare degli inviti a cena, verranno considerate attraverso la nozione di “rituale domestico di consumo”. Con tale nozione si intende mettere a fuoco il lavoro di “addomesticamento” delle merci svolto nella messa in scena degli spazi domestici, considerando se e come esso acquisti forti valenze distintive, da un lato, e relazionali dall'altro. La ricerca esplora quindi le strategie di presentazione della casa, il consolidamento di una “memoria” della vita famigliare attraverso l'appropriazione di merci (fotografie, souvenirs, ecc), la narrazione di immagini positive di sé mediante l’integrazione di ambiti di consumo diversi (gastronomia e cultura), e pone particolare attenzione alle dinamiche di imitazione e innovazione che si innescano all'interno di reti parentali unite dai rituali di ospitalità. Volgendo l' attenzione ai momenti di identificazione, gestione e risoluzione dei conflitti (a livello intrafamigliare e interfamigliare), nonché alle strategie di contenimento delle contraddizioni e asie (a livello soggettivo), il progetto vuole considerare in particolare il ruolo che la proiezione di immagini riconciliate (o meno) di genere e famiglia svolge nella costruzione dei confini simbolici che sengnano la definizione di uno standard di consumo di ceto medio.