Lo stato dell’arte
Il divieto di aiuti di stato, ex art. 87 TUE, diretto ad evitare distorsioni della concorrenza sul mercato interno, è chiamato oggi a confrontarsi con importanti processi che, sia a livello endogeno che esogeno, paiono ridefinirne, in senso estensivo, lo spazio di operatività. Il favore della Costituzione economica europea per il modello dell’economia sociale di mercato, in coerenza con l’evoluzione del Trattato di Lisbona (nuovo art.3.3 TUE),congiuntamente alla crisi economico-finanziaria,sembra condurre a forme di interventi pubblici che talora possono essere attuati,anche senza notifica formale alla Commissione (v.Reg. gen. di esenzione per categoria n.208/08).
Si assiste ad un impiego massiccio di aiuti di Stato (declinabili come qualsiasi beneficio diretto o indiretto, in forma di contributo o di esenzione, concesso dallo Stato o da enti pubblici in genere) nei settori della ricerca,dell’innovazione,delle misure per le pmi,dell’accesso ai finanziamenti e al credito o dell’ambiente. Al contempo il tema della configurabilità di aiuti di Stato a fronte di interventi di c.d. fiscalità di vantaggio finalizzati a creare condizioni vantaggiose per la localizzazione di un’attività produttiva in una determinata area nazionale, attraverso la riduzione degli oneri tributari è in discussione di fronte alla Corte di Giustizia.
Obiettivi
1)Ridefinizione della nozione di aiuto di Stato in rapporto ai mutamentieconomici e alla permeabilità a valori extra-economici(occupazione, stabilità finanziaria, ambiente,ecc.).
2)Analisi di alcuni settori ove tali forme di intervento pubblico paiono più significative,ma,al contempo, foriere di criticità anche sotto il profilo concorrenziale:
a)settore bancario, in particolare l’istituzione dei c.d. Tremonti-bonds che, pur rivolti alle banche in situazione di inadeguatezza patrimoniale, si propongono di favorire le condizioni di accesso al credito da parte delle imprese,facendosi portatori di una visione dell’attività creditizia che recupera la vecchia categoria del‘servizio pubblico’;
b)l’industria automobilistica che necessita di un sostegno mirato per adattarlo meglio alle esigenze del futuro;
c)le public utilities la cui disciplina è in costante tensione tra esigenze pubblicistiche di copertura di certi servizi e previsione di uno spazio di piena concorrenzialità tra gli operatori
d)il tema della fiscalità di vantaggio consente di approfondire il discrimen tra aiuti di Stato e concorrenza fiscale
Metodologia e risultati attesi
L’analisi di fenomeni giuridici riconducibili alla nozione di aiuti di Stato verrà condotta, in parte, con un approccio di tipo comparato e,in parte,con un’analisi delle peculiarità delle esperienze nazionali,cercando di evidenziare come la nozione di interesse pubblico (che costituisce lo spartiacque tra aiuti legittimi e non) vada inquadrata in una prospettiva più dinamica e complessa rispetto al passato ove assorbente appariva la dimensione concorrenziale.