Alterazioni strutturali cotiledonarie e funzione placentare: correlazione tra alterazioni della ramificazione villare e patologia della gravidanza [infezione/parto prematuro; preeclampsia; diabete gestazionale; ritardo di crescita intrauterino]
Progetto Introduzione: A termine di gravidanza il sangue che trasporta l’O2 al feto attraverso la vena ombelicale ha una saturazione ed una pO2 molto più basse che nella vita post-natale. Studi animali hanno portato ad ipotizzare che il consumo di ossigeno placentare generi una grande differenza di PO2 tra sangue venoso uterino e sangue della vena ombelicale, che impedisce che il sangue fetale raggiunga un elevato livello di saturazione di ossigeno. Molti studi animali hanno mostrato che la placenta ha un metabolismo ossidativo elevato paragonabile a quella dell’encefalo. I meccanismi attraverso i quali il consumo di ossigeno placentare possa svolgere un ruolo così importante nella ossigenazione del feto non sono chiari, anche perché non c'è praticamente alcuna informazione circa la distribuzione regionale dell’attività metabolica ossidativa all'interno della struttura dei villi della placenta e tra i diversi tessuti placentari. Avendo come presupposto il fatto che il metabolismo ossidativo avviene attraverso gli enzimi della catena respiratoria mitocondriale, ci proponiamo di utilizzare la microscopia elettronica per esaminare la densità dei mitocondri nei 3 principali tipi di villi della placenta umana a termine [villo terminale, intermedio maturo e staminale].
Materiali e metodi: Lo studio verrà effettuato su campioni a tutto spessore di placenta raccolti al momento del taglio cesareo elettivo in:
- donne sane, a termine di una gravidanza non complicata e con neonato di peso appropriato per epoca gestazionale;
- donne con patologia della gravidanza in grado di determinare alterazioni della crescita del feto [diabete mellito o gestazionale: crescita in eccesso; ipertensione/preeclampsia: crescita in difetto];
- donne con ritardo di crescita intrauterino senza preeclampsia;
- donne con parto prematuro da infezione endouterina.
Microscopia Elettronica: tre biopsie di diverse aree della placenta verranno fissate in gluteraldeide al 2.5% con un buffer fosfato 0.13 molare a pH 7.2-7.4 e quindi preparati per la microscopia elettronica [JEM Jeol 1010, Tokyo, Giappone). Nei campioni verrà calcolato il numero dei mitocondri e la superficie in microm2 : la densità mitocondriale verrà espressa come mitocondri per 100 microm2.
Analisi statistica: I dati per i tre tipi di villi saranno analizzati con un test non-parametrico di Kruskal-Wallis. P<0.05 saranno considerate significative.
Risultati attesi: Nella placenta normale ci attendiamo che la densità dei mitocondri diminuisca in modo significativo passando dal villo staminale, all’intermedio maturo, al terminale. In pratica, ipotizziamo che il metabolismo ossidativo placentare non sia limitato ad alcune regioni specializzate della struttura placentare dei villi, né distribuito in modo omogeneo tra le diverse forme di villi. La nostra ipotesi che nel villo terminale vi sia la più bassa densità mitocondriale implica, a questo livello, il più basso tasso di consumo di ossigeno per unità di volume.