Studio della variabilità biologica dell'emoglobina glicata nel sangue umano e definizione dei traguardi analitici per l'impiego clinico con metodiche allineate al sistema internazionale di riferimento
Progetto PREMESSE
La determinazione dell’emoglobina glicata (HbA1c) è un indicatore molto importante della corretta sorveglianza metabolica nei soggetti diabetici, perché permette di valutare il grado di controllo glicemico nel medio-lungo termine e di modulare di conseguenza la terapia. Dal punto di vista analitico, l’HbA1c è definita come la frazione di tutte le molecole di emoglobina presenti nel sangue avente in comune l’esapeptide costituito dall’addotto stabile di glucosio alla valina ammino-terminale della catena β dell’emoglobina (βN1-desossifruttosil-emoglobina). Partendo da questa definizione, è stato definito un sistema internazione di riferimento da parte della International Federation of Clinical Chemistry and Laboratory Medicine (IFCC), che, se utilizzato correttamente, permette di standardizzare la misura dell’HbA1c. Una volta implementata la riferibilità (“traceability”) a questo sistema, è molto importante definire i traguardi per gli errori di misura dell’HbA1c, che rendano la determinazione utilizzabile dal punto di vista clinico. A questo proposito, esiste un ampio consenso nell’indicare la variazione biologica dell’analita come la fonte più attendibile di informazioni utilizzabili nella definizione di questi traguardi.
FASI DEL PROGETTO
1. Produrre una rassegna sistematica della letteratura scientifica attualmente disponibile sulla variabilità biologica dell’HbA1c con una valutazione critica dei dati, relativamente ai protocolli utilizzati ed alla metodologia impiegata (con particolare riferimento alla sua specificità analitica).
2. Confermare (se i dati sono già disponibili) o produrre ex-novo (se non esistono dati) a livello sperimentale tutti i parametri relativi alla variabilità biologica intra- e interindividuale dell’HbA1c, impiegando per la determinazione il metodo immunoturbidimetrico, dotato di elevata specificità per l’esapeptide di cui sopra e dimostrato riferibile, mediante esperimento ad-hoc, al metodo di riferimento IFCC, eseguito in un laboratorio di riferimento. Tale fase coinvolgerà l'arruolamento di soggetti adulti sani di entrambi i sessi, nei quali verrà misurata l'HbA1c per un periodo minimo di 2-3 mesi, con prelievi ogni 15 giorni circa, in condizioni pre-analitiche attentamente standardizzate.
3. Dopo avere ottenuto questi risultati, definire i traguardi analitici (minimo, desiderabile ed ottimale) di imprecisione ed inesattezza dei metodi per HbA1c e di inaccuratezza della misura (massimo errore accettabile), derivando queste informazioni dalla variabilità biologica dell’analita.