Lo scopo della ricerca è quello di analizzare le caratteristiche di un particolare strumento con cui l’editore comunica con i suoi potenziali lettori: il catalogo e le diverse forme in cui si esprime dall’Antico Regime al Novecento. L’obiettivo è quello di storicizzare l’evoluzione del catalogo come strumento di comunicazione commerciale e di individuare tutte le diverse modalità in cui dall’antico regime tipografico fino al Novecento i mestieri del libro si sono espressi.
Fin dagli esordi della stampa il catalogo risponde alla necessità degli operatori del libro di rendere nota la propria produzione allo scopo di smerciarla. Si possono rintracciare essenzialmente tre grandi tipologie: i cataloghi di vendita delle librerie, i cataloghi dei tipografi-editori, gli inventari e cataloghi di bottega o di biblioteche private – spesso le prime due tipologie si confondono, se consideriamo il fatto che le funzioni di libraio e di stampatore-editore sono incarnate dalla stessa persona, non solo in antico regime, ma anche a nel corso dell’Ottocento, sebbene la professione di editore vada via via definendosi e separandosi dagli altri mestieri del libro.
Accanto ai cataloghi a stampa vi sono altri stumenti con cui l’editore-libraio comunica con i suoi potenziali clienti: dall’elenco di libri già usciti nella stessa collana riportati in fondo a numerose edizioni agli annunci pubblicitari su giornali e riviste per un pubblico mirato e alle liste di sottoscrizione per edizioni particolarmente impegnative. Non si deve infatti pensare che i cataloghi fatti dagli editori stessi contengano sempre informazioni veritiere. Vista l’origine e la funzione autocelebrativa di tali pubblicazioni, esse sono da considerare senz’altro utili per la ricostruzione dell’attività dell’azienda, ma è ancor più necessario adoperare le dovute cautele, in quanto la volontà dell’editore o del compilatore di veicolare una determinata immagine ha talora portato a omissioni anche notevoli (ad esempio, l’ omissione di opere e autori compromessi con il fascismo da parte di numerose case editrici).
La ricerca è articolata nelle seguenti fasi:
a) individuazione dei catologhi a stampa nelle biblioteche italiane;
b) individuazione di fonti archivistiche che consentano di ricostruire l’attività editoriale;
c) lo studio delle diverse tipologie di cataloghi e della loro trasformazione nei secoli:
- i catologhi degli editori-stampatori d'antico regime;
- il paratesto (per es. risvolti e quarte di copertina) come veicolo per divulgare cataloghi parziali.
- i cataloghi degli editori dell'Ottocento (ad esempio è interessante vedere come Vallardi, Treves e Sonzogno allestiscano numerosi cataloghi orientati a un pubblico particolare);
- i cataloghi del Novecento (Mondadori, Einaudi, Bompiani, Feltrinelli, Ricciardi, Guanda, ecc.);
-il catalogo nell’era digitale.