Studio dei meccanismi molecolari alla base dell'azione antitumorale dei recettori del GnRH (ormone di rilascio delle gonadotropine) nel tumore prostatico androgeno-indipendente
Progetto Nei Paesi Occidentali, il cancro prostatico (PCa) rappresenta la seconda causa di morte per tumore negli uomini. Il PCa è androgeno-dipendente nelle prime fasi ed il blocco della produzione/attività degli androgeni rappresenta il trattamento medico di scelta. Dopo una fase iniziale di remissione, molti tumori si ripresentano, incurabili, con caratteristiche di androgeno-indipendenza. Questi tumori presentano ancora livelli elevati di recettori androgenici (AR); diversi meccanismi sono stati ipotizzati per spiegare questa osservazione (mutazioni/amplificazione di AR, crosstalk tra fattori di crescita, quale l’EGF, e recettori degli steroidi, quali AR e recettore per gli estrogeni, ER). L'ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH) è il principale regolatore delle funzioni riproduttive in quanto legandosi a recettori sull'ipofisi (GnRH-R) attiva l'asse ipofisi/gonadi. Gli agonisti del GnRH, somministrati in modo continuo e ad alte dosi, desensitizzano i recettori, sopprimendo la secrezione delle gonadotropine e, quindi, degli steroidi gonadici. Perciò, tali composti rappresentano una valida terapia medica per il PCa androgeno-dipendente. Questo Laboratorio ha dimostrato che i GnRH-R sono espressi in cellule di PCa e gli agonisti del GnRH riducono la proliferazione ed il comportamento metastatico di queste, interferendo con l'azione dei fattori di crescita (EGF). Inoltre, gli agonisti del GnRH aumentano l'espressione della proteina pro-apoptotica Bax in cellule di PCa androgeno-indipendenti, suggerendo che tali composti possano sensibilizzare queste cellule all'azione di composti chemioterapici. Sulla base di queste osservazioni, le ricerche proposte avranno lo scopo di: 1) Chiarire se gli agonisti del GnRH possano sensibilizzare cellule PCa androgeno-indipendenti all’effetto apoptotico di farmaci chemioterapici (docetaxel). Gli effetti del trattamento delle cellule con un GnRH agonista, da solo o in associazione con l’agente chemioterapico, verranno valutati su: percentuale di cellule in apoptosi; espressione di proteine pro-apoptotiche (Bax, Bad, Bid, Puma) o anti-apoptotiche (Blc-2, Bcl-XL); modificazioni del potenziale di membrana dei mitocondri; traslocazione di Bax sulla membrana mitocondriale; rilascio del citocromo c dai mitocondri; attività della caspasi 3. 2) Confermare i risultati ottenuti dagli studi riportati in 1) mediante esperimenti in vivo. Topi nudi verranno xenografati con cellule di PCa androgeno-indipendenti e trattati con un agonista del GnRH da solo o in associazione con l’agente citotossico. Si valuterà l’effetto del trattamento sulla crescita dei tumori e sull’indice apoptotico. 3) Chiarire se gli agonisti del GnRH possano interferire con l’azione del fattore di crescita EGF. Cellule di PCa verranno trattate con EGF, in presenza o in assenza di un agonista del GnRH. Si valuteranno gli effetti del trattamento su: attività della kinasi Src; associazione di Src con AR o ER; pattern di espressione proteica e fosfoproteica.