Gli effetti del possesso: l''usucapio' romana e le sue tracce nei principali ordinamenti giuridici europei
Progetto Tra gli “effetti del possesso” (capo II del titolo VII nel libro III: Della proprietà, artt. 1148 ss. cod. civ.) l’ordinamento italiano vigente, al pari di altri ordinamenti (es. art. 661 cod. civ. svizzero relativamente ai fondi), annovera la c.d. prescrizione acquisitiva, acquisto della proprietà di beni altrui attraverso il possesso pacifico e non clandestino.
Le giustificazioni attuali di tale acquisto più comunemente date da dottrina e giurisprudenza sono due (cfr., tra gli altri, P. Zatti, Manuale di diritto civile³, Padova, 2007, 338): si premia da un lato l’attiva utilizzazione delle cose, anche a scapito di un esistente altrui diritto di proprietà non utilizzato da lungo tempo; d’altro lato si fa coincidere la situazione di diritto con una situazione di fatto, di natura possessoria, consolidata da lungo tempo. Gli ordinamenti antichi e moderni contengono infatti un principio che realizza così la chiarezza e la sicurezza dei rapporti giuridici in riferimento all’appartenenza dei beni.
Si suole parlare, in proposito, con terminologia di origine antica, di usucapione, nella più generale considerazione della prescrizione dei diritti e della loro difesa. L’acquisto di un bene attraverso l’usus entro la prospettiva storico-comparatistica sembra meritare una ricerca sulle fonti di origine romana, tanto giuridiche quanto letterarie, e sulla loro interpretazione nella dottrina e nella pratica giurisprudenziale.
Il punto di partenza è la tradizione - pervenuta fino a oggi – dei testi di origine consuetudinaria stabilizzatisi nella codificazione romana decemvirale del VI secolo a.C.
La ricerca si propone di tracciare un nuovo percorso storico di tale tradizione, verificato collegialmente in connessione con la didattica dei corsi approfonditi romanistici dell’anno accademico 2009/2010 ed esteso ai profili di legislazione comparata europea. Essa comprende una rivisitazione storica del fenomeno possessorio in relazione al fine della certezza dei diritti e dei rapporti intersoggettivi. Sede di ricerca è il Dipartimento di Diritto Privato e Storia del Diritto, dove si esercitano le competenze di ciascuno dei ricercatori ivi operanti e strutturati.
I risultati dell’indagine sono destinati a pubblicazione tanto elettronica quanto cartacea, oltre a costituire sussidio didattico per i corsi.