Diritto ecclesiastico europeo: gli orientamenti della Corte europea dei Diritti dell'Uomo in materia di libertà religiosa e di coscienza
Progetto L'esigenza di creare un sistema di protezione dei diritti in ambito europeo, manifestata per la prima volta nell'ambito del Congresso del Movimento Federalista Europeo del 1948 e sfociata nella stipulazione della Convenzione europea dei Diritti dell'Uomo del 1950, ha dato vita ad un meccanismo giurisdizionale sovranazionale, la Corte europea dei Diritti dell'Uomo, dotato della funzione di garantire una sempre più ampia e uniforme tutela dei diritti fondamentali. La protezione della libertà di coscienza e di religione, come elemento di fondamentale importanza nel processo di integrazione del diritto dell'Unione europea, assume un ruolo di particolare rilevanza nell'ambito della giurisprudenza della Corte di Strasburgo.
La ricerca intende dunque illustrare i principali orientamenti giurisprudenziali della Corte europea dei Diritti dell'Uomo in materia di garanzia della libertà di coscienza e di religione con riferimento particolare a tematiche quali l'uso dei simboli religiosi, proselitismo, beni destinati al culto e libertà di autoorganizzazione delle confessioni religiose. Verrà inoltre approfondita la tematica relativa all'esecuzione delle sentenze della Corte europea in ambito nazionale, con particolare riferimento all'ordinamento italiano.
I risultati della ricerca saranno raccolti in una pubblicazione che potrà essere utilizzata come supporto didattico agli studenti del Corso di Diritto ecclesiastico, ed in particolare del modulo didattico di Diritto ecclesiastico europeo.