Dinamiche del territorio nell'Italia nord-occidentale del basso Medioevo: governi centrali, società locali, politiche insediative
Progetto Lo studio delle dinamiche sociali, istituzionali e insediative del territorio nel Basso Medioevo, dopo avere conosciuto una stagione di vivo interesse (per l'area qui considerata rimane fondamentale per una considerazione di lunga durata sul cambiamento del territorio fino all'inizio dell'età moderna R. Comba, Metamorfosi di un paesaggio rurale. Uomini e luoghi del Piemonte sud-occidentale dal X al XVI secolo, Torino 1983), è rimasta in seguito piuttosto trascurata. Un aspetto che negli ultimi decenni ha aperto significative prospettive su tale tema è rappresentato dall'analisi delle politiche insediative dei comuni urbani, in particolare attraverso la costruzione di borghi nuovi. Proprio il Piemonte dei secoli XII e XIII, per via la diffusa gemmazione di fondazioni municipali nella regione, è stato oggetto di lavori approfonditi, di rilevanza storiografica nazionale (si ricordano in particolare I borghi nuovi secoli XII-XIV, a c. di R. Comba e A.A. Settia, Cuneo 1994 e, più specificamente incentrato sui distretti comunali Borghi nuovi e borghi franchi, con interventi del coordinatore e dei componenti del gruppo di ricerca).
Fra i filoni di studio che in tempi recenti hanno contribuito ad approfondire la conoscenza delle dinamiche territoriali ha riscosso particolare successo il tema del controllo del territorio, che costituisce oggi uno dei campi dove verificare con maggiore successo l'efficacia dei processi di costruzione statuale avviati nell'Italia basso medievale. La fortuna di tale settore di studi per l'età comunale risale almeno alle ricerche pionieristiche di Giovanni De Vergottini sulla 'comitatinanza', ma hanno ricevuto una notevole attenzione soprattutto negli ultimi decenni. Anche la storiografia istituzionale sull¿Italia degli ultimi secoli del medioevo, sin dagli anni Settanta del Novecento, ha rivolto l'attenzione ai problemi di governo del territorio, che per tale periodo si sono imposti come una delle assi portanti dei discorsi sulla formazione degli stati regionali (per citare soltanto alcuni esempi si possono ricordare i lavori di Chittolini, Zorzi, Castelnuovo). Per tale periodo è stato prestato un interesse prevalente alle politiche feudali, all'utilizzo e alla circolazione degli ufficiali e alle relazioni fra comunità, signori e principe.
Il progetto di ricerca intende approfondire il problema delle metamorfosi territoriali per l'area subalpina, intrecciando le analisi istituzionali relative al controllo del territorio (forme di governo, circolazione degli ufficiali, fiscalità, esercizio della giurisdizione) con la ricostruzione delle politiche insediative, che riceverà uno spazio precipuo nella trattazione, e l'evoluzione delle dinamiche sociali e demografiche in alcune aree. L'indagine procederà associando a ricerche specifiche su aree campione del Piemonte occidentale e orientale (il Saluzzese, soprattutto la figura di Tommaso III, il Monferrato e il Vercellese) saggi di sintesi su aspetti particolari.