Studi clinici ad epidemiologici hanno evidenziato che le complicanze cardiovascolari sono la maggiore causa di morbidità e mortalità in molte patologie.
Tra i diversi fattori di rischio che possono contribuire all'insorgenza di tali patologie, l'iperomocisteinemia (HHcy), lo stress ossidativo ed il fumo di sigaretta rivestono un notevole interesse.
L'HHcy, dovuta ad accumulo di omocisteina (Hcy, amminotiolo solforato derivante dal metabolismo della metionina), è un fattore indipendente di rischio cardiovascolare in quanto può indurre danno endoteliale, con aumento dell'ossidazione delle LDL ed effetto protrombotico. L'HHcy può essere causata da carenza delle vitamine metabolicamente correlate, B6, B12 e folato. Di recente nel pannello per lo studio dell'HHcy è entrata l'olotranscobalamina (HoloTC), complesso che contiene la B12 biologicamente attiva (circa 30%) in grado di entrare in cellula via specifici recettori ubiquitari.
Lo stress ossidativo (alterazione del bilancio pro-ossidanti/antiossidanti in favore dei primi) si manifesta come danno a carico di DNA, proteine e lipidi e sta sempre più emergendo come uno dei possibili meccanismi coinvolti. L'organismo è dotato, in condizioni fisiologiche, di un meccanismo di difesa costituito da un insieme di molecole di diversa natura, la cui azione combinata costituisce l'attività antiossidante totale (TAC) atta a neutralizzare l'effetto delle specie pro-ossidanti. Il fumo di sigaretta riveste un ruolo fondamentale nello sviluppo di numerose patologie ed è associato ad una condizione di stress ossidativo, in quanto comporta sia la formazione di Specie Reattive dell'Ossigeno (ROS) sia una deplezione delle difese antiossidanti. Tra le conseguenze del danno ossidativo è la formazione di malondialdeide (MDA), prodotto terminale della perossidazione lipidica, che è presente sia in forma libera (potenzialmente ancora in grado di causare danni vista la reattività chimica nei confronti dei gruppi nucleofili di acidi nucleici, aminoacidi, proteine) sia in forma legata (indice di danno già avvenuto).
Il nostro gruppo ha condotto uno studio pilota per indagare in fase pre-clinica le alterazioni biochimiche e dello stato ossidativo in risposta all'insulto del fumo in fumatori moderati e in non fumatori. Lo studio ha evidenziato che il fumo comporta aumento dei livelli di MDA libera, indice di danno recente o potenziale. Al fine di approfondire lo studio delle alterazioni biochimiche dovute al fumo e di valutare le possibilità metabolico-nutrizionali che ciascun individuo possiede per normalizzarle si intende effettuare su 100 forti fumatori (>20 sigarette/giorno da almeno 10 anni), definiti sani sulla base dei parametri spirometrici, uno studio riguardante il metabolismo dell'omocisteina (dosando le concentrazioni ematiche di omocisteina, B12, HoloTC, folato) e lo stato ossidativo (dosando le concentrazioni ematiche di ROS, malondialdeide, LDL ossidate, TAC).