Il progetto punta a validare l'uso in selezione (Gene-Assisted Selection) di alcuni geni già definiti da precedenti indagini. Si tratta di geni che hanno dimostrato espressione differenziale significativa per la qualità della carne fresca in un campione di suini Large White e Landrace. Qui l'obiettivo è di saggiarne la variabilità genetica, in relazione alla qualità del prosciutto stagionato, su una popolazione di 230 suini di cui già si dispone dei campioni biologici e dei dati fenotipici e genealogici. Il progetto prevede di suddividere i 230 suini in base alle caratteristiche del prosciutto crudo e di individuare le code estreme (positiva e negativa) per fenotipo. Quindi il DNA di tali animali estremi verrà sequenziato nelle regioni esoniche, introniche e regolative dei seguenti geni:
PIK3 (Fosfatidil Chinasi, implicata nel sistema dell¿insulina, SSC2, QTL = spessore lardo dorsale),
PTPRD (recettore della tirosina chinasi, implicato nella crescita corporea, SSC2 QTL = spessore lardo dorsale),
CDKN (ciclina, replicazione cellulare, SSC2, QTL = spessore lardo lombare),
CAPN (Calpaina, crescita del muscolo, SSC6, QTL = spessore lardo lombare),
INPP1 (Fosfatidil inositolo, controllo del metabolismo, SSC15, QTL = colore del muscolo).
Il confronto tra gli animali estremi potrebbe evidenziare la segregazione di SNP associati ai caratteri e tutti gli animali verrebbero tipizzati per tali polimorfismi.
Se un marcatore (SNP) o un aplotipo di marcatori risulterà associato al fenotipo questo potrà essere utilizzato nella selezione per lo screening di verri e scrofe da destinare alla produzione di suini pesanti da prosciutto, geneticamente caratterizzati e qualitativamente garantiti.