Presupposti: la rogna sarcoptica è una patologia parassitaria, causata da Sarcoptes scabiei, che nelle popolazioni di ruminanti selvatici causa elevata mortalità e può avere un notevole impatto sulla dinamica di popolazione, in particolare di camoscio (Rupicapra rupicapra) e stambecco (Capra ibex). La resistenza individuale nei confronti della patologia è molto marcata: mentre la maggior parte dei soggetti ammalati va incontro a morte, un numero più ridotto risulta in grado di limitare l'entità delle lesioni e superare la malattia. Notevole importanza rivestirebbe ai fini gestionali la possibilità di identificare i soggetti resistenti. Nella specie umana la resistenza alla rogna risulta associata al tipo di risposta difensiva evocata, in quanto una risposta cellulo-mediata appare più protettiva di una risposta prevalentemente umorale. In questa indagine ci si prefigge di studiare il quadro sieroproteico in stambecchi e camosci dell'area delle dolomiti trentine e bellunesi, in cui negli ultimi anni si sono manifestate epidemie di rogna sarcoptica. Un aumento delle globuline è stato segnalato in letteratura in popolazioni selvatiche in cui era presente la rogna e può addirittura precedere la comparsa dell'epidemia. Il monitoraggio delle globuline totali o frazionate potrebbe quindi essere un indicatore precoce di insorgenza di patologia e trovare un possibile impiego a scopo gestionale. Indagini sul quadro ematochimico di ungulati a vita libera sono in corso da anni nella area di studio e sono quindi disponibili valori di riferimento su animali sani e dati preliminari su animali rognosi.
Descrizione: il sangue verrà prelevato da ruminanti selvatici nel corso di operazioni di cattura. Sul siero verranno valutate le proteine totali e le frazioni elettroforetiche per individuare modificazioni quali/quantitative delle globuline, in particolare per quanto riguarda le gamma (anticorpi), le alfa e le beta globuline. Verrà valutata anche la concentrazione di alcune proteine di fase acuta (APP) (aptoglobina, SAA, ceruloplasmina, AGP), di origine epatica, che migrano nelle alfa e beta globuline e che, oltre a svolgere un ruolo immunomodulatore, potrebbero avere un significato diagnostico. Eventuali alterazioni del quadro proteico nei soggetti con rogna verranno correlate all'entità delle lesioni e alla sopravvivenza. Nel caso in cui, nel corso di operazioni di abbattimento, fosse possibile prelevare campioni di fegato, verrà determinata anche la sequenza delle suddette APP.
Obiettivi del progetto: 1) aumentare le conoscenze sulla eziopatogenesi della rogna sarcoptica; 2) identificare parametri con significato diagnostico e prognostico, utilizzabili a fini gestionali.