Tutela del patrimonio sociale ed illecito trasferimento rischio d'impresa nei gruppi di società
Progetto La ricerca si propone di analizzare l'influenza del il fenomeno economico-organizzativo dei gruppi di società sulle fattispecie penali preposte alla tutela dell'integrità del patrimonio sociale (in senso lato) e su quelle indirizzate a reprimere l'illecita allocazione sui creditori del rischio d'impresa.
Il dato empirico oggetto di indagine è costituito da una serie di circostanze ben determinate che possiedono un comun denominatore: il trasferimento di risorse economiche fra le varie società appartenenti al gruppo societario.
Questo complesso di attività di allocazione delle risorse corrisponde ad un preciso metodo di organizzazione dell'impresa che trascende la dimensione collettiva (societaria) per usufruire dei vantaggi offerti dal gruppo di società in termini di diversificazione del rischio e specializzazione delle varie sub-unità.
A fungere da momento di rottura -rispetto alla prassi giurisprudenziale consolidata in passato e ai pregressi orientamenti dottrinali maggioritari che tendevano a non riconoscere alcuna valenza giuridica al fenomeno del gruppo- è stato l'inserimento espresso (con la riforma del 2002) di una clausola di richiamo alla teoria dei 'vantaggi compensativi' all'interno della fattispecie di infedeltà patrimoniale, con il chiaro intento -nella mens legis- di cristallizzare i limiti di liceità delle operazioni patrimoniali infragruppo.
A distanza di diversi anni dalla riforma, ed in seguito ad oscillanti prese di posizione della Corte di Cassazione la ricerca può coerentemente svolgersi seguendo due percorsi:
(i) un primo percorso teorico, funzionale in primo luogo all'inquadramento dogmatico e alla determinazione dei limiti oggettivi di applicabilità della clausola di vantaggi compensativi, che può sfociare nelle opposte opzioni di riconoscimento di una logica di sistema o di introduzione di uno ius singulare valido solo per l'ipotesi di infedeltà patrimoniale;
(ii) una seconda direttrice più concretamente empirica, da svolgere attraverso una raccolta delle pronunce post riforma del 2002, funzionale ad individuare il reale margine di incidenza della clausola dei vantaggi compensativi nel concreto giudizio di liceità di operazioni che, considerate in un'ottica di organizzazione d'impresa, possiedono una loro validità economico-finanziaria.
Scopo della ricerca è quello di individuare eventuali lacune (o eccessi) di tutela rispetto alla tutela adeguata del patrimonio dell'impresa (individuale, collettiva o di gruppo) anche nell'ottica della crisi e suggerire le direttrici di riforma per futuri interventi normativi.