Valutazione dell'effetto della ferutinina, nuovo fitoestrogeno, sul metabolismo osseo e controllo della sua potenziale genotossicità.
Progetto E'noto che le donne Asiatiche che consumano soia e vegetali ricchi di fitoestrogeni, hanno una minore frequenza di fratture del collo del femore rispetto alle donne occidentali, nonostante abbiano un minor apporto dietetico di calcio. Gli studi fino ad ora eseguiti per esaminare gli effetti della genisteina, fitoestrogeno derivato dalla soia, sulla massa ossea hanno evidenziato come la genisteina sia in grado di contrastare la perdita ossea nel ratto ovariectomizzato (OVX) sottoposto a esercizio fisico ma sia inefficace in assenza di carico meccanico. Un ruolo fondamentale nella trasduzione dello stimolo meccanico in stimolo osteogenico è svolto dal sistema del NO e dalle PGE. Recentemente è emerso che la ferutinina un fitoestrogeno di recente estrazione dalla radice della pianta Ferula Hermonis, è in grado di liberare NO, pertanto, nel presente studio si intende valutare dapprima se la ferutinina contrasta la perdita ossea indotta da OVX e successivamente se il possibile effetto protettivo sull'osso della ferutinina è mediata dal sistema serotonergico che per la sua capacità di favorire il rilascio di NO dalle cellule della linea osteoblastica, viene considerato uno dei mediatori della risposta dell'osso al carico meccanico. Tale ipotesi è meritevole di verifica poichè sono emerse numerose evidenze sull'interazione tra estrogeni (E) e serotonina (5HT). I recettori per gli E e per la 5HT coesistono nelle cellule ossee e l'esposizione agli E induce un aumento della 5HT e dei suoi recettori. Gli osteoblasti hanno la potenzialità di sintetizzare l'amina che potrebbe agire in modo autocrino o paracrino regolando l'attività delle cellule dell'osso. Per caratterizzare gli effetti della ferutinina sull'osso e per verificare la possibile interazione con la 5HT, il composto verrà somministrato cronicamente per via parenterale a ratte OVX in presenza o assenza della p-clorofenilalanina, inibitore della sintesi di 5HT. Le ratte saranno sottoposte a diversi tipi di carico meccanico: corsa su di un cilindro ruotante o piastre vibranti. A diversi tempi dall'OVX saranno valutati la densità minerale ossea nei diversi distretti scheletrici e i parametri biochimici del riassorbimento e della neodeposizione ossea. E' noto che lo stimolo ormonale estrogenico può comportare aumento della proliferazione cellulare e rischio di trasformazione tumorale con meccanismi che vanno da un'azione diretta ad un incremento dell'instabilità genomica a seguito di stress ossidativo ER-mediato al DNA. Nel presente studio, pertanto, verrà anche valutato il potenziale genotossico della ferutinina in cellule di epatocarcinoma umano (HepG2) che sono in grado di evidenziare anche l'azione di eventuali metaboliti. Il danno clastogeno o di aneuploidia (test del micronucleo), le rotture del filamento della singola elica di DNA (comet test alcalino) e il ciclo cellulare (citometria a flusso) permetteranno la valutazione del potenziale genotossico della ferutinina.