Gli echinodermi, le cui spettacolari capacità rigenerative sono ben note, sono in grado di utilizzare possibili meccanismi alternativi di rigenerazione: infatti, il diretto reclutamento di cellule staminali indifferenziate o l'impiego indiretto di cellule differenziate, preventivamente sdifferenziate, transdifferenziate e/o riciclate, non sembrano di fatto rappresentare meccanismi alternativi e contrapposti nel corso del fenomeno rigenerativo. In particolare, i fenomeni rigenerativi dei crinoidei, che sono facilmente riproducibili in laboratorio simulando le condizioni di automutilazione, sia a livello delle braccia che dei visceri, rappresentano dei modelli sperimentali potenzialmente molto validi e flessibili per lo studio della rigenerazione tanto dal punto di vista dell'organismo in toto, quanto dal punto di vista cellulare e molecolare.
Allo scopo di approfondire il problema specifico delle cellule responsabili e dei possibili fattori coinvolti nella regolazione del loro reclutamento, proliferazione e plasticità , differenziamento, sdifferenziamento, appare appropriato proporre nei crinoidei un¿analisi integrata, che venga portata avanti con un approccio sperimentale parallelo in vitro ed in vivo, e che si focalizzi sugli aspetti cellulari della rigenerazione. Tale analisi potrà contribuire a 1) fornire una chiave di lettura cellulare delle straordinarie capacità rigenerative degli echinodermi; 2) chiarire alcuni dei problemi cruciali relativi all'espressione/soppressione del potenziale rigenerativo nella filogenesi animale. La stimolazione a rigenerare in vivo nuovi tessuti da tessuti preesistenti costituisce l'emergente campo di ricerca interdisciplinare della biologia rigenerativa il cui potenziale di espansione è strettamente dipendente dalla conoscenza dei meccanismi fondamentali a livello cellulare e molecolare nei modelli animali più dotati in termini di capacità rigenerative.