Con questa ricerca ci si propone di misurare le concentrazioni di gas radon (isotopo 222Rn) in zone sismiche quali faglie o fratture. Il 222Rn e' uno dei prodotti di decadimento della serie dell'uranio e la sua emanazione è particolarmente significativa in corrispondenza di zone sismiche, aree geotermiche e siti di vulcanismo attivo, nonchè corpi intrusivi con associate rocce vulcaniche e subvulcaniche. Il radon riveste un ruolo scientifico di interesse primario in quanto è stata verificata una correlazione tra eventi sismici ed aumento dell'attività del radon. Le caratteristiche di "precursore" sono anche evidenziate dal monitoraggio in aree vulcaniche, dove si osservano marcate anomalie emissive prima e durante le eruzioni vulcaniche.
Nell'ambito della collaborazione con l'Universita' di Torino sono stati revisionati e rimessi in funzione dei rivelatori di particelle a scintillazione di proprieta' dell'Istituto di Fisica Applicata dell'Università degli Studi di Milano. Questi rivelatori saranno installati lungo la così detta "Linea Insubrica", ovvero la grande faglia di sutura della catena alpina. Detti strumenti permettono di misurare le variazioni dell'attività del radon attraverso misurazioni "in automatico" con un passo di campionamento di 15 minuti. L'analisi dei dati raccolti potrà fornire dati rilevanti sulla correlazione tra emissioni di radon e sismicità regionale.
Il finanziamento richiesto servira' a coprire le spese di funzionamento e mantenimento della strumentazione, quali sostituzione dei moduli elettronici e viaggi per la collaborazione scientifica e il contollo periodico dello stato della misura.