I generi letterari nel mondo greco-romano e le loro trasformazioni: sovrapposizioni e incroci
Progetto Da quando, nel 1924, W. Kroll (Studien zum Verständnis der Römischen Literatur, Stuttgart 1924), in fondamentali pagine ha individuato per la poesia latina, sulla scia di quella greca di età ellenistica, la tendenza a perseguire la contaminazione fra tematiche e forme espressive di generi prima più rigidamente separati, la ricerca sulla "Kreuzung der Gattungen" - per usare la sua fortunata formula - ha avuto fecondi sviluppi (ricordo solo i riflessi che se ne trovano in un famoso articolo di L. E. Rossi, I generi letterari e le loro leggi scritte e non scritte nelle letterature classiche, in BICS 18, 1971, pp. 69-94, o nel libro di G. B. Conte, Virgilio. Il genere e i suoi confini, Milano 1984).
Da questo intende partire il presente programma di ricerca, che, tenendo conto delle diverse competenze dei componenti il gruppo di lavoro, si propone di allargare l'indagine anche al di fuori dell'ambito poetico, rivolgendo inoltre l'attenzione a momenti cronologicamente diversi, per tentare di cogliere elementi di differenziazione significativi in una prospettiva storica.
Ci si concentrerà soprattutto sui seguenti aspetti:
- l'incrocio di storiografia e oratoria nel mondo greco, con particolare riferimento al IV secolo a. C. e all'influsso di Isocrate sulla prassi storiografica (Eforo, Teopompo);
- l'evoluzione dell'epica latina postvirgiliana:1) in età neroniana e flavia, che da un lato risente apertamente dell'impronta delle declamazioni (si pensi al gusto lucaneo dell'orrido o del paradosso), dall'altro (in Valerio Flacco, Stazio, Silio Italico) desume elementi dall'elegia ovidiana, dalle tragedie di Seneca, dalla poesia bucolica; 2) nel IV secolo (Claudiano), con la sua traformazione in senso encomiastico e la "contaminazione" col panegirico;
- in direzione analoga, la "contaminazione" del genere bucolico col panegirico in Calpurnio Siculo;
- la satira (Orazio, e soprattutto Persio e Giovenale), per la quale la mancanza di archetipi greci precisi e la presenza di una consolidata tradizione latina, non esclude legami con la cultura greca meritevoli di nuove indagini;
- la novellistica, nell'ibrida forma del romanzo di Petronio, che gioca sulla trasformazione parodica di pressoché tutti i generi letterari della sua epoca; in quella delle Metamorfosi apuleiane, col gusto della vicenda avventurosa intessuta però di significati mistico-simbolici; infine in quella di certi testi agiografici tardi, che presentano singolari consonanze col mondo della novella, ma sono ricchi di suggestioni anche da altri generi;
- la trasformazione, in ambito cristiano, dell'epistola (divenuta, soprattutto con Agostino, strumento di diffusione della fede in concorrenza con l'omelia) e del trattato filosofico (in Martino di Braga, VI secolo, che rielabora testi senecani facendoli diventare manuali di precettistica);
- nell'assorbimento in contesti letterari di elementi tratti da testi tecnici prima ad essi considerati estranei