Revisione finale della conoscenza delle epigrafi latine sopravvissute e tradite della Lombardia nordoccidentale
Progetto In istampa nei ¿Quaderni di Acme¿ gli Atti dell¿ VIII Workshop FERCAN (maggio 2007), coordinato dallo scrivente, e imminente il IX Workshop FERCAN (giugno 2008), si avvicina al fine il lungo progetto FERCAN (Fontes Epigraphicae Religionum Celticarum Antiquarum, base a Graz) con partecipanti di molti stati (sei per l¿Italia), per la redazione di un corpus sulle religioni celtiche in età classica, con fonti specialmente epigrafiche.
Questa attività si fonde organicamente con altri interessi che da tempo impegnano l¿attività dello scrivente: indagini storico-epigrafiche e realizzazioni epigrafico-pratiche.
Delle prime si segnala la ricerca sulla definizione concreta della fusione ed omologazione tra il sostrato ¿indigeno¿ insubre ed il preponderante elemento estraneo romano: i cui risultati saranno presentati nel XVII Congresso AIAC (Ass. Int. di Archeologia classica) ¿Incontri tra culture nel mondo Mediterraneo antico¿ (Roma, settembre 2008), dallo scrivente coordinatore di un ¿panel¿ di cinque relatori; e più ampiamente nel convegno Italia Iberia II (Pamplona ott. 2008) ¿ il primo, Gargnano 2005, ideato con A. Valvo), sul tema ¿El mundo romano, modelo de integracion¿.
Realizzazioni epigrafico-pratiche sono le costanti consulenze per la Soprintendenza Archeologica della Lombardia e l¿allestimento dei Cataloghi di alcune raccolte epigrafiche lombarde: Arsago Seprio, Castelseprio, Gallarate, Biblioteca Ambrosiana che, con un importante nucleo ¿urbano¿ (di indispensabile nuovo studio), ha oggetti lombardi meritevoli; per non dire del vasto catalogo epigrafico delle Civ. Raccolte di Milano, da tempo portato avanti pur tra non poche difficoltà.
Un insieme omogeneo di interessi e di intenti sostiene un¿altra attività di indagine lunga e originale sulla comunicazione epigrafica e sulle sue espressività e autorappresentazione, mirata sulla realtà documentaria norditalica, ma con opportuni riscontri con una realtà epigrafica per sua essenza universale.
Un¿epigrafia concreta, come interpretata dallo scrivente, ha necessità di fitti sopralluoghi ad un materiale disperso, che, sia pure su brevi distanze, si complica per la ripetuta necessità di riscontri e di confronti.
Tre rapide considerazioni conclusive:
- si è scelto di coordinare interessi diversi ma organicamente coincidenti per economicità di impegno, ma redditizio;
- la conclusione specialmente istituzionale di certe attività richiede un¿accelerazione, per limite, personale e contingente, della messa in congedo nell¿ottobre 2010;
- la non osservanza dei suggerimenti per progetti coinvolgenti altri Colleghi non è intenzionale, perché non si sono potuti individuare sufficienti e congrui intenti di intersecazione e di cooperazione; pertanto si propone di avvalersi ancora di collaboratori istituzionalmente esterni, in varia misura collegati da più o meno tempo alle attività dello scrivente, con diverse ma pur ottime prove di sé.